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Nyt, Obama rafforza la cyber-guerra di Bush contro l’Iran

Fin dai suoi primi mesi di mandato, il presidente Barack Obama ha segretamente ordinato un crescente numero di attacchi informatici contro i sistemi operativi dei principali siti nucleari iraniani, incrementando così il ricorso da parte degli Stati Uniti alle ´cyber-armi´. Questo quanto hanno riferito al New York Times diverse persone coinvolte nel programma ´Olympic Games´, lanciato dalla precendente amministrazione di George W. Bush.
 
Secondo le fonti hanno sottolineato Obama decise di incrementare gli attacchi anche dopo che nel 2010 divenne, accidentalmente, di dominio pubblico il virus Stuxnet. In un incontro alla Casa Bianca tenuto pochi giorni dopo “la fuga” del virus, Obama, il vicepresidente Joseph Biden e l´allora capo della Cia Leon Panetta valutarono le ripercussioni di tale incidente, in particolare sulle operazioni Usa volte a rallentare il programma di sviluppo nucleare di Teheran.
 
“Dovremmo finirla qui?”, chiese il Presidente, secondo quanto raccontato da esponenti del team di Obama per la sicurezza nazionale. Una volta appreso che non era chiaro quanto Teheran avesse scoperto del codice di Stuxnet e di fronte alle prove che il virus stava comunque funzionando, Obama decise che la cyber-guerra doveva continuare. Nelle settimane seguenti, il sito iraniano di Natanz venne colpito da una versione aggiornata del virus e quindi da un altro ancora; l´ultimo di questa serie di attacchi, poche settimane dopo che il mondo aveva conosciuto Stuxnet, riuscì a neutralizzare in via temporanea quasi 1.000 delle 5.000 centrifughe utilizzate dall´Iran.
 
Il resoconto di questa cyber-guerra lanciata dagli Stati uniti è stato pubblicato oggi dopo 18 mesi di interviste con fonti americane, europee e israeliane coinvolte nel programma, come pure con esperti del settore estranei a ´Olympic Games´, ha precisato il Nyt.
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