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Agcom e privacy, eletti i nuovi membri. Tra le polemiche

Fumata bianca alla Camera per l´elezione dei componenti delle nuove Authority. All´Agcom sono stati eletti Antonio Martuscello, indicato dal Pdl con 148 voti e Maurizio Decina, indicato dal Pd, con 163 voti. All´Autorità Garante per la Privacy sono risultati eletti Antonello Soro, su indicazione del gruppo Pd con 167 voti e la leghista Giovanna Bianchi Clerici, con 179 voti. Montecitorio ha infine eletto Giuseppe Lauricella nuovo componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa con 322 voti.
Per l´Agcom hanno ottenuto voti anche Alessi (46), Zaccaria (25), Quintarelli (15). Trentadue sono stati i voti dispersi, 15 le schede nulle e 43 le schede bianche.
Per il Garante per la privacy hanno ottenuto voti anche Enrico Costa (15), Buttarelli (8). Le schede bianche sono state 94, le nulle 23. Per l´elezione del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa ci sono state 133 schede bianche e 47 nulle.
 
Le polemiche
L´esito delle urne ha confermato la tenuta dell´accordo siglato ieri tra i partiti di maggioranza malgrado le dichiarazioni della vigilia sulla necessità della massima trasparenza e dell´autonomia da assicurare alle authority. Non c´è stata infatti alcuna audizione nelle Commissioni parlamentari per vagliare i candidati. Scoppia quindi la polemica.
Beppe Grillo ha tuonato dal suo blog: “L´Agcom è uno spreco di soldi pubblici, una copertura per il controllo dei media da parte dei partiti. Una presa per i fondelli. Va chiusa. Monti la tagli”.
“Alla fine arrivano i nostri, ma vincono sempre i loro”, esordisce Grillo aggiungendo che ad eleggere il consiglio di cinque membri dell´Agcom sono “i partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari”.
Contro quella che giudicano una “spartizione” tra i partiti hanno protestato anchei rappresentanti di Italia dei valori e Radicali, i quali hanno deciso di non partecipare al voto di stamane. “L`Italia dei Valori – ha detto Di Pietro – è sempre stata contraria ad ogni forma di spartizione lottizzatoria dell`Agcom da parte dei partiti, proprio perché un organo di garanzia dovrebbe rimanere terzo rispetto al ruolo della politica. Vogliamo essere coerenti con noi stessi e manifestare il nostro dissenso nel modo più netto possibile, uscendo fuori dall`aula parlamentare al momento del voto”.
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