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Chi e perché non ha fatto decollare il colosso Bae-Eads

Storia d’amore finita, o forse mai davvero iniziata, quella tra Eads e Bae, che hanno annunciato il fallimento del negoziato per la fusione tra i due gruppi perché gli interessi delle parti in causa non hanno condotto a una mediazione.
 
In un comunicato stampa i due giganti del settore aerospaziale e militare hanno spiegato che nel corso delle trattative tra gli esecutivi francese, britannico e tedesco ´´è divenuto chiaro che gli interessi degli azionisti governativi non potessero essere riconciliati adeguatamente tra loro o con gli obiettivi che Bae Systems e Eads avevano stabilito per la fusione´´. Per questo, è scritto nel comunicato, le due società ´´hanno deciso che è nell´interesse degli azionisti e delle stesse imprese porre un termine alla discussione per focalizzarsi sulla realizzazione delle rispettive strategie´´. Eads e Bae erano convinte che il progetto di fusione, reso noto il 12 settembre scorso, rappresentasse ´´un´opportunità per creare una combinazione di due imprese forti e di successo che fosse più grande della somma delle due parti´´.
 
E’ stata la Germania a far saltare il tavolo. ´´Sono convinto che Eads può far valere al meglio da sola i suoi punti di forza sul mercato mondiale´´, ha detto il sottosegretario all´Economia del governo tedesco, Peter Hintze, responsabile per l´aviazione e il settore aerospaziale. Del fallimento della fusione, ha aggiunto, ´´si avvantaggiano anche gli impianti tedeschi di Eads e l´indotto´´ locale. ´´La Germania, tecnologicamente avanzata, ha un interesse prioritario affinché ricerca, sviluppo e produzione industriale restino forti da noi´´.
 
Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, ha preferito non commentare la posizione del suo governo sulla fusione Eads e Bae: ´´Per il governo tedesco è fondamentale innanzitutto che d´ora in poi Eads possa svilupparsi ancora positivamente in tutti i suoi affari commerciali´´, ha scritto in una nota. ´´Il governo tedesco – ha spiegato – ha piena fiducia nella capacità di management imprenditoriale di Eads´´, perciò ´´il governo tedesco porterà avanti le trattative sull´acquisizione della partecipazione di Daimler attraverso la banca KFW”.
 
Più distaccato il presidente francese François Hollande, che, durante una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Mariano Rajoy, ha dichiarato: “E’ una loro scelta, sono le imprese che decidono´´. La Francia, in quanto azionista di Eads, ha spiegato Hollande, ´´ha posto una serie di condizioni´´ preliminari alla fusione, in particolare sulle sedi e i conseguenti posti di lavoro, così come lo hanno fatto Gran Bretagna e Germania, anche se ´´da una posizione differente´´, non avendo partecipazioni dirette nelle società. ´´Tutti questi elementi sono stati riportati alle aziende. Ora loro faranno quello che ritengono opportuno´´. ´´Eads continuerà la sua progressione, la sua dinamica – ha concluso Hollande – e lo Stato francese farà tutto il possibile perché questa azienda possa avere tutto il supporto necessario, senza arrivare agli aiuti di Stato, e delle nuove prospettive di mercato´´.
 
Philip Hammond, il ministro della Difesa britannico, ha osservato che ´´la nostra opinione è che per avere successo commerciale la futura compagnia avrebbe dovuto essere libera dal controllo di ogni governo´´. Hammond ha poi sottolineato che la Gran Bretagna ha dal canto suo salvaguardato il suo ´´interessa nazionale´´ e così hanno fatto Francia e Germania.
 
´´Siamo ovviamente delusi´´, ha commentato l’ad di Bae, Ian King, ´´ma la nostra azienda rimane forte e finanziariamente robusta´´. ´´Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno appoggiato´´, ha dichiarato d’altra parte Tom Enders, l’ad di Eads. ´´E´ ovviamente un peccato – ha aggiunto – che non siamo riusciti nella fusione, ma sono contento del fatto che ci abbiamo provato´´. Secondo indiscrezioni a bloccare le trattative sarebbe stata l´indisponibilità del governo tedesco ad avallare un accordo parziale raggiunto ieri tra i negoziatori francesi e britannici.
 
Il ruolo della politica è stato sottolineato su Twitter da David Carretta, giornalista e corrispondente da Bruxelles: “Ottimo esempio del perché la politica non realizzerà mai vera integrazione europea. Questa volta quella della Difesa”.
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