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L’altalena tra Germania e Francia in Eads

E’ arrivato il giorno del giudizio per il gruppo della difesa e dell’aerospazio franco-tedesco Eads. Dopo le richieste insistenti dell’ad Tom Enders, lo shake up societario deciso dal cda di ieri tenta di mettere un freno alle partecipazioni e alle ingerenze statali negli affari di Eads, rendendola dunque “una società normale”, come è stata ora definita da Enders.

La presenza degli Stati (diretta e indiretta) sarà ridotta dall’attuale 50,5% al 28%. Francia, Germania e Spagna hanno infatti concordato la riduzione delle loro quote azionarie nella società, ma gli analisti, riporta il Financial Times, ritengono che i cambiamenti, che mettono il 12% delle azioni sia nelle mani di Parigi che in quelle di Berlino e il 4% in quelle spagnole, per una somma totale del 28%, assicureranno ai governi la possibilità di creare un blocco di minoranza nei decisioni chiave delle assemblee annuali.

E’ stato Enders a battersi negli ultimi mesi per rendere Eads più indipendente dalle decisioni statali, soprattutto dopo che le riserve del cancelliere tedesco Angela Merkel hanno causato il fallimento del progetto di fusione con la società britannica della difesa Bae Systems. “Le strategie e i progetti industriali nel futuro saranno definiti e decisi esclusivamente dal Cda e dai manager”, ha sottolineato ieri Enders.

Quanto agli azionisti privati, la casa automobilistica tedesca Daimler ha annunciato la volontà di cedere la sua partecipazione del 7,44% entro la fine dell’anno, di cui una quota del 2,76%, si legge sul Sole 24 Ore, “verrà rilevata dalla banca pubblica tedesca KfW”. “Sempre attraverso KfW – prosegue il Sole 24 Ore – la Germania rileverà i titoli in mano al consorzio misto Dedalus (7,44%) e presumibilmente un’altra quota da Daimler per arrivare al 12%. La Francia, che oggi detiene il 14,87%, scenderà a sua volta al 12%, per mantenere una situazione di assoluta parità con Berlino,‘parcheggiando’ la quota restante in una struttura ‘in sonno’ creata ad hoc. Così come farà lo Stato spagnolo, che porterà i suoi diritti di voto dal 5,44% al 4%”.

Eads provvederà quindi a un “acquisto di azioni pari al 15%, per la metà riservato a Lagardère, che potrà quindi cedere il suo 7,44%”. Inoltre, “Francia e Germania creeranno due holding (denominate società nazionali di difesa) alle quali verranno trasferite automaticamente tutte le attività strategiche dal punto di vista della sicurezza nazionale qualora il controllo di Eads dovesse essere a rischio”, conclude il quotidiano.

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