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Caro Rca, gli italiani preferiscono andare a piedi

Prezzi di carburante ed Rc auto in crescita scoraggiano gli italiani all’uso dell’automobile. Una soluzione drastica a un problema serio e cronicizzato nel DNA del sistema economico italiano. D’altronde la questione caro – Rca è nota a tutti e da molto tempo. In molto hanno potuto ovviare sfruttando le potenzialità di internet e, affidandosi a portali dove porre le assicurazioni auto più convenienti a confronto, sono riusciti a tagliare sensibilmente le spese. Tanti altri, però, non sono ormai del tutto in grado di sostenere una spesa sempre più soffocante.

Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) e Anies (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale) sono le portabandiera del disagio diffuso su tutto il territorio nazionale. Si tratta, infatti, di un crollo senza precedenti quello che il mercato dell´auto si ritrova oggi ad affrontare: entro la fine dell´anno la spesa degli italiani per le quattro ruote dovrebbe passare dai quasi 200 miliardi del 2011 ai 185,4 miliardi di euro, (-6,4%) del 2012. È in particolare l´ultimo sondaggio condotto da Aneis a rivelare come circa l´8% degli automobilisti italiani preferisca lasciare l´auto nel box per risparmiare, e come il 2% non abbia neppure le disponibilità economiche necessarie a pagare le assicurazioni per i propri veicoli.

“Ci si domanda a questo punto – afferma il presidente Aneis, Luigi Cipriano – perché il costo delle polizze continui ad aumentare quando invece dovrebbe diminuire. Il numero dei veicoli immatricolati e quindi dei contratti stipulati cresce e salgono gli introiti per le Compagnie, mentre gli automobilisti, per risparmiare benzina, utilizzano la vettura sempre meno e il rischio di incidenti conseguentemente diminuisce”.

Proprio l´Aneis, nel corso della sua indagine, ha infatti messo in luce come il numero dei sinistri sia in realtà in continuo calo, così come anche l´importo dei risarcimenti danni in favore di coloro che hanno subito incidenti stradali. A questo proposito è intervenuta Ania,. Perché si possa verificare un calo del preventivo assicurazione, secondo quest´ultima, bisogna prima di tutto intervenire su quei fattori strutturali che mantengono elevato il costo dei sinistri.

“Per incidere in modo duraturo sul costo dei sinistri bisogna – dice l´Ania – procedere all´emanazione della tabella relativa alla valutazione economica dei danni gravi alla persona prevista dal Codice delle assicurazioni (dal 2005), stabilendo valori in linea con quelli europei. Bisogna poi eliminare le previsioni che determinano vantaggi impropri a chi intende speculare, come la norma che ha ridotto a due giorni il termine entro cui la compagnia può ispezionare i danni del veicolo”.

Un´altra delle misure indicate dall´Ania è l´accelerazione della procedura per l´introduzione del tagliando elettronico. Questa misura, infatti, consentirebbe di contrastare in modo efficace il fenomeno delle polizze contraffatte. Infine, suggerisce l´Ania, sarebbe opportuno “incentivare la riparazione diretta dei veicoli in luogo del risarcimento in denaro, come strumento efficace sia per la riduzione dei costi dei danni materiali sia per il controllo anti-speculativo dei sinistri. Solo con l´attuazione di queste ulteriori misure le imprese potranno procedere a una significativa riduzione dei prezzi della RCA”.

C’è ancora da attendere, quindi, per i guidatori italiani che speravano nella diminuzione dei costi dei preventivi Rc auto. Ricordiamo infatti che le tariffe pagate in Italia sono tra le più alte d’Europa, e dai dati appena proposti non accennano a scendere.

La diminuzione dei sinistri infatti, si pensava che di conseguenza avrebbe fatto diminuire anche i preventivi delle assicurazioni auto. Così non è stato, ma la speranza ora è che con l’introduzione dei tagliandi elettronici questo avvenga.

Le assicurazioni per l’auto sono indispensabili per circolare, ma oggi sono diventate anche una voce di spesa molto incisiva nel bilancio di una famiglia. Risparmiare su questo fronte è un pensiero che quindi diventa fondamentale per tanti italiani, ma è sempre più difficile farlo.

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