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Bersani o Montezemolo? Trambusto in casa Acli

Cosa sta succedendo nelle Acli? Il presidente da una parte e la maggioranza dell’associazione dall’altra? E’ questa, secondo alcuni osservatori, la fotografia delle ultime settimane del movimento alle prese con le scelte politiche.

Il presidente delle Acli, Andrea Olivero, era inizialmente favorevole a un accordo tra centristi e Partito Democratico, ma la sua successiva adesione al manifesto Verso la Terza Repubblica promosso da Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, con l’impegno nella costruzione della lista, sta scatenando fibrillazioni all’interno delle Acli.

Come riporta un articolo apparso ieri su L’Unità, nelle ultime settimane sono stati numerosi i documenti presentati dalle sezioni territoriali contro la condotta del presidente. Da Torino a Trieste, passando per Ravenna e l’intera Toscana.

Così come le lettere inviate al presidente da parte di alcuni dirigenti storici come Mimmo Lucà, ex vice presidente nazionale, e quella di Michele Rizzi, attuale presidente del consiglio nazionale aclisa. Fino ad arrivare al documento ufficiale del 5 dicembre dove si fa esplicito riferimento all’impegno delle Acli per la costruzione di un’ “ampia e salda maggioranza di centrosinistra”. Non a caso, nelle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Lombardia, l’associazione si è esplicitamente schierata per Umberto Ambrosoli.

Lo stesso documento poi ricordava che l’impegno politico dei singoli dirigenti rimane una responsabilità personale e non coinvolge l’associazione, ponendosi quindi in contrasto con le recenti uscite pubbliche del presidente Olivero. Alla luce dei recenti sviluppi politici, la formazione di Montezemolo si sta poi distanziando sempre più dal Partito Democratico, aggravando così la diatriba strisciante nelle Acli.

Cosa ci sarebbe dietro la decisione di Olivero pro-Montezemolo? Probabilmente, nella scelta del presidente di allontanarsi da Pier Luigi Bersani stanno arrivando delle pressioni sia da Palazzo Chigi che dalla Cei, interessata ad una prosecuzione dell’impegno di Mario Monti e non ad un’eventuale successo dei progressisti di Bersani e Nichi Vendola alle prossime elezioni politiche.

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