Erano impegnati nella campagna di vaccinazione contro la poliomielite in Pakistan e sono stati uccisi da ribelli islamici che si oppongono all’iniziativa. Secondo la Cnn, tutto è cominciato perché sono state diffuse voci sulla partecipazione di un medico pakistano che avrebbe collaborato con la Cia nella localizzazione di Osama Bin Laden nel 2011. Ma l’uomo, in realtà, faceva parte della campagna contro l’epatite.
Informazioni ufficiali confermano che l’ultimo attacco ha avuto luogo nella periferia di Peshawar, mentre i primi morti sono stati a Karachi, nel sud del Paese. Otto delle nove vittime sono donne e la più giovane aveva 17 anni.
Un servizio di Al Jaazera spiega che il Pakistan è uno dei soli tre paesi al mondo in cui la polio rimane endemica (con un terzo dei casi mondiali), per cui l’Onu aveva deciso di lanciare questa campagna nazionale di vaccinazione lunedì scorso. In tre giorni sono state coinvolte più di 200mila persone per immunizzare circa 30 milioni di bambini in tutto il Pakistan.
Stop alla campagna
Dopo gli ultimi attentati, Unicef e Organizzazione mondiale della sanità hanno deciso di sospendere le loro attività legate alle vaccinazioni contro la poliomelite in tutto il Paese. Le due organizzazioni, che avevano già sospeso la loro attività in due province, hanno allargato il provvedimento “all’insieme del Pakistan”, secondo il portavoce di Unicef a Islamabad, Michael Coleman.
