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Grillo, il comico vittimista

Maretta in casa grillina. Si voterà il 24 febbraio ma lo slittamento di una settimana non soddisfa Beppe Grillo, ancora convinto che l’aver scelto il voto anticipato ha un unico scopo: depotenziare il suo movimento.

Il comico genovese in un post sul suo sito, ha spiegato che il Movimento 5 Stelle sarà obbligato a una “folle corsa contro il tempo per raccogliere le firme che devono essere vidimate da un pubblico ufficiale e certificate dai Comuni in tutta Italia e dai consolati all’estero con il rischio di errori. La raccolta da parte del M5S non poteva essere avviata prima perché non si sapeva ancora con quale legge elettorale si sarebbe votato. E ridurre le firme per grazia della Cancellieri non riduce i tempi”.

Secondo Beppe Grillo c’è un’altra ragione che ha portato Giorgio Napolitano e i partiti a scegliere l’anticipo: l’election day. “Accorpare le regionali con le politiche annulla il possibile effetto Sicilia, dove il M5S è risultato il primo votato. In caso di vittoria alle regionali del Lazio o della Lombardia ci sarebbe stato un trascinamento nel voto nazionale”.

E’ evidente, dunque, la logica complottista dietro il voto anticipato, almeno per il Capo comico del movimento. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, ci sono due ragioni, entrambe false per Grillo, che hanno spinto alle dimissioni il premier Mario Monti, definito da Grillo “l’uomo più amato dalla Bce e meno amato dagli italiani”: la sfiducia e lo spread.

Per quanto riguarda la prima, ha osservato Grillo, il governo non è mai stato sfiduciato da alcuna Camera. Monti “non può sfiduciarsi da solo. Ma chi si crede di essere? Napolitano non può sciogliere le Camere perché Monti tiene il broncio”.

E poi c’è la questione spread. “La fretta nell’andare alle elezioni dopo le dimissioni personali di Rigor Montis è dovuta alla grande preoccupazione del Capo dello Stato sullo spread. Ma lo spread non ha mai goduto di miglior salute da quando Monti ha annunciato la sua dipartita. E’ Monti lo spread!”.

Non finiscono quindi gli attacchi che Beppe Grillo rivolge alle cariche più alte dello Stato sulla “farsa” delle “elezioni truffa”. In ogni caso, promette battaglia: “La raccolta delle firme continua nel prossimo fine settimana con il secondo ‘Firma Day’ che è più appropriato chiamare ‘Massacro Tour’”, ha commentato Grillo, presentando un fitto calendario di appuntamenti in diverse città italiane del Sud e del Centro.

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