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Il calcio deve essere entertainment allo stato puro

Questo post “natalizio” nasce da una piccola notizia, data quasi per caso, più che per scelta ragionata, su un solo giornale italiano (Il Secolo XIX). Tra un anno aprirà il nuovo stadio del Corinthians (l’Itaquerao). Una struttura avveniristica, che, al termine del mondiale di calco di Brasile2014, verrà consegnata alla dirigenza del club bianconero. Già questa è una notizia, visto che in Italia per realizzare un impianto (quello dello Juventus stadium) ci sono voluti ben 11 anni, di cui tre solo per costruirlo. Ma la notizia è oltre. Tra le novità della struttura brasiliana c’è la realizzazione di una discoteca tutta in vetro trasparente con vista sul rettangolo di gioco. Insomma balli, canti, feste della torcida “corinziana”, si sposteranno nell’area ovest di questo impianto e in occasione di ogni partita sarà tutta una festa di luci e suoni. Ancora più interessante poi il fatto che questa discoteca verrà utilizzata, per realizzare ricavi, anche nei cosiddetti “no match days” (i giorni feriali). Per far vivere l’impianto ogni sera coinvolgendo proprio la community dei tifosi. L’idea è semplice quanto impattante, come tutte le “belle idee”. E in Italia? No, nel BelPaese al massimo si attacca il pullman dei tifosi del Milan diretti allo stadio per divertirsi un po’, per riscaldarsi con bombe molotov e asce nelle fredde serate romane (come è avvenuto di recente nel pre-partita di Roma-Milan). E’ chiaro che è una provocazione, ma quello che voglio far capire è che il presente/futuro del calcio moderno ha solo un nome: entertainment. Non può più essere la mera fruizione della partita, tra l’altro a costi veramente esorbitanti considerato lo squallore del 99.9% degli stadi tricolori. L’A.s. Roma ha avuto una bella idea creando una collaborazione con il “Gambero Rosso”, il Milan grazie al supporto dell’advisor Infront ha ristrutturato una serie di aree per la corporate hospitality degli sponsor (la migliore in questo momento in Italia se parliamo di club top). Però adesso bisogna andare avanti. Bisogna far divertire tutti i tifosi, anche quelli presenti nelle curve o nei distinti degli stadi. E’ l’intera community che deve essere coinvolta con una serie di iniziative e allora vedrete che la gente, se si divertirà e si sentirà più serena (sotto il profilo del rischio violenza negli stadi), tornerà con piacere negli impianti e la partita sarà solo uno dei momenti a disposizione per vivere la propria passione calcistica. Speriamo che la lezione corinziana, che arriva dal Brasile, possa sortire qualche effetto sulle “teste pensanti” presenti nei management dei club di serie A e B.

Una chiosa finale, poi, su questa storia verdeoro: il club bianconero intende selezionare i migliori dj presenti nel mondo e dall’Italia arriverà un giovane dj romano (Massimiliano Zuccari), già utilizzato per il “SoleCuoreVillage” della Roma, per rallegrare le serate della torcida locale.

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