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Il colpo grosso e Grasso di Bersani

Il segretario del Pd da quando ha vinto le primarie sembra non perdere un colpo e azzecca tutte le mosse, compresa quella immortalata oggi da Umberto Pizzi: la candidatura del magistrato anti mafia, Pietro Grasso, nel Pd: una photogallery da gustare.

Pier Luigi Bersani ha ricompattato il partito, consolidando l’asse con la sinistra vendoliana e potendo dimostrare che nel partito può convivere una consistente componente liberal e riformatrice come quella di Matteo Renzi, seppure con qualche smottamento come dimostra il caso di Pietro Ichino.

Certo, la vittoria che il Pd già pregustava come certa per febbraio ha avuto un parziale stop con salita in politica di Mario Monti. Ma le difficoltà non solo organizzative del listone centrista, e la potenziale crescita elettorale di Berlusconi, può bipolarizzare il quadro politico a uso e consumo del Pd.

Inoltre lo stesso Monti ha fatto intendere che nel caso di riuscita elettorale il rassemblement centrista dovrà comunque dialogare e formare un governo con il Pd in caso di stallo post elettorale.

Un riconoscimento ulteriore alla centralità di Bersani. Il segretario del Pd sta gongolando anche per la fine della spinta progressiva del grillismo. Il Movimento 5 Stelle è reduce da Parlamentarie tutt’altro che sfolgoranti, sta affrontando difficoltà nella raccolta delle firme per le liste e si dedica a dietrologismi complottistici che celano solo timori di tenuta elettorale e problemi organizzativi.

E con l’ultima mossa di Pietro Grasso, Bersani cerca di prosciugare del tutto l’area dei giustizialisti in perenne fermento. E’ pressocché svanito il movimento fondato da Antonio Di Pietro. Però un altro magistrato, Antonio Ingroia, medita di dedicarsi anima e corpo alla politica.

Così con la decisione del procuratore nazionale anti mafia Pietro Grasso di candidarsi nelle liste del Pd, Bersani di fatto ha lanciato una sfida definitiva ai giustizialisti che gravitano nel centrosinistra, ma che hanno avuto come bersaglio polemico anche il Pd, com’è avvenuto anche di recente con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Con un magistrato anti mafia come Grasso in cima alle liste del Pd da un lato Bersani cerca si spegnere ogni polemica sulla freddezza del Pd sui temi cari ad alcuni integralisti dell’anti mafia, dall’altro tenta così di prosciugare il consenso di nuovi e vecchi movimenti e leader che facevano sventolare la bandiera giustizialista.

 

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