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Così Toscani, Piepoli e Pagnoncelli giudicano il Logo Monti

Quando il senatore Monti fece cadere ieri il velo sul tanto atteso logo della lista civica i commenti si levarono dalla Rete. A questi Gianluca Nicoletti su La Stampa di oggi ne aggiunge di più autorevoli.

I migliori complimenti giungono dal decano dei sondaggisti italiani, Nicola Piepoli. Per lui il logo di Monti è “molto ben fatto, trasmette il voler fare e anche molta serenità, esprime perfettamente il concetto di una persona che è, o pensa di essere sopra le parti e nella sua austerità, nella scelta molto originale del colore, un blu cupo quasi militaresco, sembra voler parlare più che altro a un’élite”. Piepoli riesce a scorgere il lato positivo anche nella scelta del font, che lui stesso definisce “leggermente d’antan”: “Nel passato vive il bene”, dichiara il sondaggista ricorrendo a Goethe.

Non proprio in linea con Piepoli si mostra invece il creativo Oliviero Toscani che ironizza: “Perfetto come nuovo logo del Club Alpino Italiano. Anche quella sbaffatina di colore, sembra che alluda alle Frecce Tricolori sugli sci”. Ma c’è di più: “E’ un logo tristissimo, quasi da pompe funebri. Il font che mi sembra poi vagamente fascistoide. Insomma a esser buoni è una creatività anni 50”, si legge sul quotidiano torinese.

Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos, si sente invece molto rassicurato: “Il simbolo dell’Italia sintetizzato dal tricolore vuol far intendere che l’Agenda Monti è nell’interesse di tutto il Paese, non solo di una fazione”. E aggiunge: “Anche il termine scelta civica è un passo oltre la politica da stadio, quella che vede solo una società civile priva di difetti e piena di virtù, antitetica a una classe politica geneticamente corrotta. E’ un richiamo alla responsabilità”.

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