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Quando il neo bersaniano Galli accompagnava Napolitano negli Usa e guerreggiava con Bersani

Un liberista di formazione bankitaliana che è passato dal Pci migliorista a Confindustria per approdare al Pd. Può essere questa in una riga la biografia di Giampaolo Galli, che Pierluigi Bersani ha convinto a candidarsi nelle file del Pd.

Con un curriculum che va dal Mit di Boston alla Banca d’Italia e all’Ocse, Galli ha avuto anche un non effimero rapporto con il Pci.

Gli anni sono quelli che vanno dal ’69 alla metà dei Settanta, periodo in cui Galli era tra i funzionari del Partito milanese guidato da Gianni Cervetti e partecipava alle riunioni della corrente migliorista capeggiata da Giorgio Napolitano.

Erano stretti anche i rapporti con la Cgil di allora, in particolare con il segretario milanese, Antonio Pizzinato, e con Bruno Trentin.

Qualche anno dopo, Galli avrà modo di essere utile al partito, accompagnando l’attuale capo dello Stato in occasione del primo viaggio di Napolitano negli Stati Uniti, organizzandogli un incontro con i principali economisti dell’epoca, in primis Franco Modigliani e Paul Samuelson.

Ma con gli anni i rapporti con la sinistra si sono deteriorati. Più per responsabilità della sinistra che di Galli, era la tesi dell’ex direttore generale di Confindustria.

Tanto che Galli, da direttore generale dell’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, che contrastava fieramente le lenzuolate liberalizzatrici del ministro Bersani…

Corsi e ricorsi storici.

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