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Il Dragone al galoppo sull’export (per ora)

Ha di che brindare Pechino per i dati economici del 2012. Continuano infatti a gonfiarsi le già immense riserve in valuta estera della Cina che, nonostante un anno difficile, ha visto il commercio con l’estero proseguire al galoppo.

Lo scorso dicembre le riserve in valuta estera detenute dal Dragone hanno raggiunto un ammontare equivalente a 3.310 miliardi di dollari, secondo la Banca centrale cinese. Sono le più elevate al mondo, per quella che ormai viene considerata la seconda maggior economia globale dopo gli Usa, e si sono quintuplicate rispetto al 2005 a riflesso del pesante avanzo negli scambi con l’estero del gigante asiatico.

I dettagli sull’avanzo commerciale
Proprio oggi sono stati diffusi i dati sul commercio con l’estero di dicembre, assieme al consuntivo dell’intero 2012 che ha visto il surplus della Cina balzare del 48,1 per cento, a 231,1 miliardi di dollari. L’export cinese ha registrato un incremento del 7,9 per cento, e il suo ammontare ha sfondato la soglia simbolica dei 2 mila miliardi di dollari, attestandosi a quota 2.050 miliardi.

Le importazioni della Cina sono invece aumentate a un ritmo più modesto, più 4,3 per cento a 1.820 miliardi. Sul solo mese di dicembre l’export è cresciuto del 14,1% su base annua, l’import del 6% e in entrambi i casi i loro valori totali, con 199,2 e 167,6 miliardi, hanno segnato record mensili.

La ripresa del Dragone
“I dati confermano la forte ripresa economica del quarto trimestre”, ha spiegato al Financial Times Shuang Ding, economist di Citi. “Il gap tra export ed import indica che le esportazioni nette sono un fattore importante del Pil”.

Il largo avanzo commerciale fornisce una risorsa fondamentale per la crescita dell’economia cinese, che ha sofferto della contrazione della domanda estera dall’inizio della crisi finanziaria globale nel 2008. I risultati suggeriscono anche che i mercati chiave dell’export cinese si sono stabilizzati verso la fine del 2012.

I rischi potenziali per l’economia di Pechino
La questione ora per la Cina è se la ripresa sia sul lato dell’export che dell’import sarà sostenibile. Un portavoce governativo cinese, riporta il Financial Times, ha dichiarato di aspettarsi un miglioramento dello scenario commerciale nel 2013. Ma con gli Stati Uniti ai ferri corti per le negoziazioni sul tetto del debito e l’Europa ancora nella bufera, non ci vorrebbe molto a fare deprimere le previsioni cinesi sulle esportazioni.

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