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Lo sprint americano riaccende i motori in casa Ford

Non per tutte le case automobilistiche il 2013 sarà nero. E soprattutto, il sole sui gruppi in crisi non sorgerà solo in Oriente. Ford assumerà nel corso dell’anno 2.200 dipendenti negli Stati Uniti: il numero più alto dal 2001. La decisione è stata presa nell’ambito di un piano di espansione che sottolinea la solidità della ripresa della seconda maggiore casa automobilistica americana sul mercato nazionale, notano gli osservatori del settore. Il colosso di Detroit già l’anno scorso aveva aggiunto 8.100 posti di lavoro.

Come riporta il Detroit Free Press, le assunzioni saranno effettuate in particolare nelle divisioni che si occupano di produzione, information technology e sviluppo prodotto. Ford, che aveva chiuso il 2012 con circa 28.000 dipendenti negli Stati Uniti, non ha fatto sapere quali stabilimenti intende potenziare, ma il portavoce Todd Nissen ha precisato che “una buona parte delle assunzioni sarà nella parte sudorientale del Michigan”.

Per Ford, come per la Chrysler dell’ad Sergio Marchionne che ha lo ha annunciato negli scorsi giorni, il 2012 è stato positivo. Le vendite di veicoli leggeri sono cresciute del 13% a 14,5 milioni, segnando l’anno migliore dal 2007 e marcando dunque un’inversione di marcia rispetto alla generalità delle case automobilistiche che contano immatricolazioni sempre più al ribasso nel mercato europeo.

La società ha dunque deciso di raddoppiare il dividendo trimestrale a 10 centesimi per azione, dopo avere registrato nei primi nove mesi del 2012 profitti al lordo delle tasse per 6,47 miliardi di dollari, una cifra superiore a quella di tutto l’anno precedente.

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