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Ressa in America nei negozi di armi. Il primato dell’Iowa

Mentre Washington si prepara a ricevere le proposte del vicepresidente Joseph R. Biden Jr. per porre un freno alla violenza con le armi, le vendite di pistole, fucili e e munizioni stanno aumentando in tutti gli Stati Uniti, dove i cittadini fanno scorte prima del possibile varo di disposizioni restrittive.

In molti Stati gli scaffali dei negozi al dettaglio sono ormai vuoti, mentre i grandi magazzini per la vendita all’ingrosso, come ad esempio nell’Iowa, registrano vendite anche cinque volte superiori a poche settimane fa, scrive oggi il New York Times.

Gli acquisti sono aumentati già con la rielezione di Obama in novembre, poi sono letteralmente esplosi dopo la strage nella scuola elementare di Sandy Hook. Rispetto all’anno scorso nello stesso periodo, l’aumento sarebbe stato del 58,6%.

“Se avessi 1.000 AR-15s li venderei in una settimana”, ha detto Jack Smith, un commerciante di armi a Des Moines, riferendosi ai fucili semiautomatici, la stessa arma utilizzata da Adam Lanza per uccidere 20 bambini e 6 adulti nella scuola elementare di Newtown. “Quando abbasso la serranda la sera, mi bussano sull vetro, chiedendomi di aprire, mi mostrano il denaro!”, racconta un altro commerciante al Nyt. E i prezzi volano: due settimane fa un fucile da 30 pallettoni costava 12 dollari, ora 60. I rivenditori online più in voga hanno esaurito le scorte di questi fucili.

Le raccomandazioni del team di Biden verranno presentate martedì alla Casa Bianca.

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