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Così l’anti liberista Fassina parlò alla City: collaboreremo con Monti

La nebbia londinese rende più fumose le invettive del Pd contro Monti? No alla linea dura, alla revisione delle ultime decisioni a livello europeo ed italiano. Sì alla collaborazione con i centristi guidati da Mario Monti e ad una linea di governo nel solco delle sue riforme. In un’intervista al Financial Times, il responsabile economico de Pd, Stefano Fassina, delinea una posizione conciliante con il Professore che ha l’obiettivo di rassicurare i mercati e di smorzare l’immagine dell’estremista che tanto ha criticato la squadra di governo nell’ultimo anno.

Pochi giorni dopo l’invito del premier Monti al leader del Pd, Pier Luigi Bersani, a “silenziare” e a tagliare le ali estreme della sua coalizione, con un riferimento esplicito proprio a Fassina, il Financial Times va oltre. “Il Pd, la cui alleanza di centro sinistra è favorita alle elezioni che si terranno a febbraio, ha esteso un ramoscello d’oliva a Mario Monti, lodando il suo governo per aver ristabilito la credibilità dell’Italia e per aver detto che i loro partiti dovrebbero collaborare dopo il voto del prossimo mese”.

La riappacificazione dell’economista varca i confini nazionali. “Stefano Fassina ha anche detto che un governo di centro sinistra non cercherebbe di stimolare l’economia solo attraverso l’aumento della spesa pubblica. I democratici cercherebbero invece una grande negoziazione a livello europeo, che darebbe a Bruxelles un ampio potere di veto sui bilanci nazionali in cambio di meno rigore”.

Fassina, ex economista del Fondo Monetario Internazionale e stretto alleato di Bersani, ha spiegato che “il centro-sinistra vuole cooperare con l’alleanza centrista nonostante l’esito al Senato. Le idee troppo a sinistra di Fassina sono state criticate da Monti nel passato, che le ha definite estremiste”.

Obiettivi comuni e non solo. Anche i nemici diventano gli stessi. I democratici intendono evitare attacchi a Monti durante la campagna elettorale, lanciandosi invece contro il “nuovo populismo” del M5S di Beppe Grillo, e a quello “vecchio” della Lega Nord e del Pdl di Silvio Berlusconi. “Siamo con Monti e con gli europeisti nella lotta contro il populismo. Condividiamo idee comuni su temi come le riforme costituzionali, quelle strutturali e l’Europa”.

“Non rinegozieremo il Fiscal Compact o la previsione costituzionale sul pareggio di bilancio. Se agissimo in modo unilaterale – ha sottolineato Fassina – danneggeremmo il progetto europeo.  La sovranità formale sulla disciplina fiscale nei parlamenti nazionali dovrebbe essere trasferita in Europa, in cambio della ‘golden rule’ per gli investimenti pubblici e per un ruolo maggiore della banca Europea degli Investimenti”.

Linea comune anche sul tema che è stato al centro del dibattito con il governo negli scorsi mesi, la riforma del mercato del lavoro. Secondo Fassina il centro sinistra non apporterà modifiche a riguardo, mantenendo in vigore la riforma Fornero. “Non è difficile per le imprese licenziare in Italia. Quello che non funziona è l’applicazione della legge. Ecco perché abbiamo bisogno di una riforma giudiziaria”, ha concluso.

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