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Tiffany, altri 20 anni con Elsa Peretti costano 47,3 mln di dollari

Tiffany & Co. e Elsa Peretti hanno cementato la loro unione, che dura dal lontano 1974, con un accordo che vede il compenso della designer italiana salire fino a 47,3 millioni di dollari, pari a circa 36,3 milioni di euro, che la dovrebbe tenere legata per 20 anni.

Un simile accordo non solo segna il rinnovo di una collaborazione quasi quarantennale,  ma mette anche fine alle voci che davano al capolinea la liaison creativa. In maggio, infatti, era stato lo stesso brand di gioielli a lasciare trapelare la notizia che la designer 72enne aveva espresso, durante il corso dell’anno precedente, il desiderio di ritirarsi dalla partnership e che, in cambio, accettava che il brand acquistasse la sua proprietà intellettuale: le due parti non erano però riuscite a trovare un accordo su una cifra. In ogni caso, il paventato distacco aveva preoccupato non poco gli alti gradi dell’azienda, dal momento che i gioielli disegnati dalla Peretti valgono il 10% delle vendite nette di Tiffany ( che nel 2011 ha dichiarato ricavi netti per 3,64 miliardi di dollari, pari a circa 2,7 miliardi di euro).

Elsa Peretti  è in effetti la designer di punta del brand non solo per la capacità di sell out, ma anche per l’appeal intrinseco e senza tempo delle sue creazioni: suoi pezzi iconici come  la collana“Diamonds by the yard”, il celebre bracciale “Bone” e i cosiddetti “open hearts“. Eppure, nonostante l’incontestabile importanza che la Peretti ha per il marchio, il contratto firmato negli ultimi giorni del 2012 pare essere davvero un colpo grosso. Infatti, la designer nata a Firenze, ma di origini romane, non solo verrà pagata 47,3 milioni dollari per una collaborazione di altri 20 anni, ma le verrà anche accordata una royalty di base pari a 450.000 dollari (circa 345.000 euro) annui, per un totale di altri 9 milioni di dollari intascati. E non è finita qui: a tale compenso verrà aggiunta un’ulteriore royalty del 5% sui ricavi netti.
Tiffany, inoltre, si impegnerà ad aiutare la crescita degli accessori e degli articoli per casa disegnati dalla Peretti, devolvendo una porzione del budget adv alla loro promozione e abbassandone il prezzo al retail del 20% negli Usa per invogliarne l’acquisto. In cambio, con il nuovo contratto, Peretti non potrà però disporre liberamente della sua proprietà intellettuale e non potrà quindi vendere gli oggetti da lei creati ad altre parti, a meno che queste ultime non firmino direttamente un accordo con Tiffany.

Sempre di fine dicembre è la notizia che il Qatar Investment Authority ha aumentato le proprie azioni investite nel titolo Tiffany & Co. dal 5,2% al 7,8 per cento.

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