È stato il primo pensiero generale quando, lo scorso mercoledì, un elicottero si è schiantato contro una gru in pieno centro di Londra: il terrorismo è tornato in Occidente. Il ricordo immediato è stato quello degli aerei puntati contro le Torre Gemelle l’11 settembre del 2001 a New York. Il timore per nuovi attentati terroristici in Occidente è risorto dopo l’intervento militare francese in Mali e le prime “vendette” dei fondamentalisti.
Come ha scritto Cristiana Mangani sul Messaggero d’oggi, le ragioni che aumentano le ostilità sono tante e di diversa natura: oltre all’appoggio logistico e la partecipazione nelle missioni militari, ci sono l’impegno di combattere il terrorismo e il confronto ideologico-religioso. La regione ha un rilevante interesse economico ed energetico per l’Italia.
In questo quadro di tensioni, l’Italia è nel mirino e il livello di attenzione dei servizi segreti è stato già alzato. I bersagli più vulnerabili sono le rappresentanze diplomatiche e le grandi aziende. È da ricordare il recente attentato contro il console italiano in Libia, Guido De Santis. Ma anche le principali città sono a rischio per la possibile ripresa di circuiti già avviati sul territorio, anche se le autorità rassicurano che non sono ben strutturate.
Intanto è stata potenziata la raccolta di informazioni sugli immigranti islamici nel Paese, il flusso di documento e il controllo. Per scongiurare le nuove minacce di terrorismo le autorità restano ad occhi aperti.
