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Mali? Peggio di Somalia e Afghanistan. Parla Terzi

È allarme in Mali. La crisi è di gravi proporzioni e sicuramente si estenderà nel tempo, un tempo che sarà molto lungo. Per questo motivo l’Italia non può rimanere in disparte e deve offrire il suo sostegno nei limiti delle proprie possibilità. Questa è stata l’argomentazione di oggi del ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, nella sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, dove si è presentato a nome del governo – insieme al ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola – per riferire alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato sulla situazione in Mali.

Secondo il sito della Farnesina, Terzi considera che “un Paese come l’Italia, impegnato non solo nella lotta al terrorismo, ma anche nella stabilità e nello sviluppo del Sahel, non possa non essere parte – seppure limitatamente – di questa operazione” in Mali. Il ministro ha ribadito la decisione di inviare dai 15 ai 24 istruttori sui 450 della missione Ue di addestramento, contenuta nel decreto missioni previsto per oggi.

“Senza la piena responsabilizzazione delle forze maliane difficilmente se ne potrà uscire”, ha detto Terzi. Un intervento della comunità internazionale in Mali è necessario “affinché il Paese non affondi irreversibilmente” in uno stato di fallimento come la Somalia e l’Afghanistan. La situazione, quindi, è molto grave e potrebbe avere un effetto domino.

Secondo il ministro, quanto accade in Mali si potrebbe ripercuotere sui Paesi della Primavera araba.”Il Mali – ha aggiunto Terzi – sta attraversando una crisi di grande proporzioni e i Paesi che lo circondano possano essere trascinati nel baratro”. Il rischio è anche di crisi umanitaria e per scongiurarlo, ha aggiunto Terzi, è necessario evidenziare ” il sostegno politico alla Francia e il sostegno all’Unione africana. Il governo maliano si è impegnato in una road map politica, bisogna aiutare Bamako”.

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