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A Davos un Monti ottimista

La percezione dell’Italia nell’ultimo anno è cambiata, e il risultato si vede nell’interesse concreto di imprese ed investitori esteri. Una ricompensa per i sacrifici affrontati con maturità dagli italiani. Sono le parole del premier Mario Monti pronunciate nella sessione inaugurale del World Economic Forum in corso a Davos dal titolo “Leading against Odds”.

Monti ha ringraziato gli organizzatori per l’importante ruolo di dare il via ai lavori: “Ringrazio per aver dato all’Italia un posto d’onore in questa sessione. Un segno di gentilezza per un premier che sta per lasciare, ma credo anche un segno di attenzione per le riforme strutturali e il consolidamento avviato dall’Italia nell’ultimo anno”.

Secondo Monti, c’è un interesse concreto da parte di imprese e investitori per le opportunità che l’Italia può offrire in termini di crescita e innovazione. Una ricompensa per l’azione del governo col sostegno del Parlamento, ma anche una ricompensa per tutti i cittadini italiani che nell’ultimo anno hanno capito il bisogno di cambiamento. “Con la loro consapevolezza che era arrivato il momento di affrontare le difficoltà, hanno aiutato il Paese. Oggi voglio rendere omaggio ai cittadini italiani, alla loro resilienza, alla loro maturità, e voglio che siano consapevoli che il loro contributo è stato importante per il cambiamento della percezione dell’Italia da parte dell’Eurozona e dei mercati”, ha detto.

Monti ha detto che è necessario finire con “l’illusione del cambiamento senza fare riforme vere”, e con la politica della procrastinazione e l’illusione che si poteva rimanere uguali mentre il mondo cambiava. Il premier e candidato alle prossime elezioni ha denunciato che per anni l’Italia non ha colto le sfide della globalizzazione e dell’innovazione. Una politica che “si può descrivere come promettere riforme e finire con l’aumentare le tasse e il debito. Ma il costo di questa politica è caduto sulle spalle dei nostri figli e nipoti fino a quando non è arrivato il momento della verità”.

Ma il premier si dice fiducioso sul futuro dell’Italia, sottolineando che la crescita “riprenderà dal secondo semestre del 2013 e che la marea sta cambiando”. Monti ha spiegato che l’Italia “oggi è un Paese molto diverso da un anno fa. Abbiamo fatto scelte dure per mettere i conti pubblici su un sentiero sostenibile, quest’anno avremo il pareggio strutturale, un avanzo primario di oltre il 4% il prossimo anno. E abbiamo messo regole severe affinché l’Italia in futuro non cambi percorso, con il pareggio di bilancio in Costituzione e il rispetto del fiscal compact”.

E aggiunge: “Abbiamo un sistema pensionistico tra i più sostenibili, abbiamo tagliato la spesa pubblica con due sessioni di spending review risparmiando 11 miliardi, abbiamo un programma per vendere asset pubblici e quote di società quotate” perché il debito non è un fardello da affrontare solo con la tassazione”. Secondo Monti la lotta è stata contro l’evasione, la corruzione e l’economia sommersa.

Certo, molto va ancora fatto: “i risultati non possono ancora vedersi dopo poco più di un anno. Ma vedo segni che la marea sta cambiando: lo spread è calato da 575 a 260, la bilancia commerciale migliora, la crescita riprenderà nel secondo semestre, e penso che il ranking dell’Italia migliorerà sensibilmente al prossimo Forum”.

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