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Nazionalizzare banche in Olanda? Come piantare un tulipano

Non solo Italia. E non solo Mps. In Olanda lo scandalo della banca Sns Reaal non è arricchito da pseudo Monti-Bond. Il ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, Jeroen Dijsselbloem, ha tirato dritto con la nazionalizzazione del gruppo bancario e assicurativo in forte difficoltà, con un’operazione che ha comportato un esborso di 3,7 miliardi di euro. È l’esposizione immobiliare, pari a 9,8 miliardi, di cui 2,3 miliardi in sofferenza, soprattutto verso la Spagna, ad aver causato il default della banca.

Le dichiarazioni del ministro Dijsselbloem

“Oggi Sns Reaal è stata totalmente rilevata dallo stato olandese. Ho nazionalizzato SNS Reaal”, ha dichiarato Dijsselbloem. Lo Stato inietterà 3,7 miliardi di dollari nella società e fornirà un prestito addizionale di 6,1 miliardi di euro.

La nazionalizzazione è stata inevitabile dopo la corsa agli sportelli di Sns Reaal. “Senza una soluzione, la società sarebbe fallita, e avrebbe messo in pericolo l’intero sistema finanziario”. Sns Reaal aveva avanzato la proposta di procedere con un aumento di capitale ma i potenziali investitori erano preoccupati dai prestiti in sofferenza in pancia. I problemi della società hanno portato ad un prelievo di 2,5 miliardi di euro nei depositi retail negli scorsi 14 giorni.

Il governo, spiega il Wall Street Journal, ha sfruttato una nuova legge bancaria che permette di espropriare azionisti ed investitori di debito subordinato. La legge è entrata in vigore lo scorso anno con l’obiettivo di dare allo Stato più ampi poteri d’intervento negli affari di istituti in crisi e proteggere i correntisti.

Il salasso per i conti statali

La nazionalizzazione tra l’altro assesta un bel colpo alle finanze olandesi proprio mentre il Paese fatica a rispettare i parametri di bilancio previsti da Bruxelles. Il deficit olandese aumenterà dello 0,6% a causa del salvataggio, e potrebbero essere richiesti tagli di spesa addizionali per rimanere con un deficit al di sotto della soglia del 3% nel 2013.

Tra 2008 e 2009 i bailout in Olanda hanno raggiunto la cifra complessiva di 40 miliardi, e hanno coinvolto Ing, Aegon, Abn Amro e la stessa Sns, per 750 milioni. L’anno scorso, poi, la Commissione europea ha bloccato il progetto del governo di conferire in una bad bank gli attivi immobiliari in sofferenza di Rabobank, Ing e Abn Amro.

Chi finanzia il salvataggio

Per limitare i costi della nazionalizzazione per i contribuenti, gli azionisti dovranno farsi carico di gran parte dell’onere dell’operazione, e il sistema bancario olandese contribuirà al salvataggio attraverso una imposta detta “resolution charge” di un miliardo di euro a partire dal 2014.

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