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Turchia, ecco chi e perché ha attentato all’ambasciata Usa

Il Partito/Fronte rivoluzionario popolare di liberazione (Dhkp/C), gruppo turco di estrema sinistra, ha rivendicato con un comunicato pubblicato sul Web l’attentato di ieri contro la sede dell’ambasciata americana ad Ankara, che ha fatto due vittime tra le quali l’attentatore. Il gruppo era stato indicato fin da subito dalle autorità turche come responsabile dell’esplosione.

“Il nostro combattente Alisan Sanli ha condotto un’azione di autoimmolazione il primo febbraio 2013, entrando nell’ambasciata ad Ankara degli Stati Uniti, che sono gli assassini della gente di tutto il mondo”, recita la nota, pubblicata su un sito vicino al Dhkp/C.

Il Partito/Fronte rivoluzionario popolare di liberazione ha spiegato in un comunicato che l’azione è una rappresaglia contro gli Stati Uniti per la loro politica in Iraq, Siria, Egitto e Libia. Per la nota, che è stata rilanciata dall’emittente privata turca Trt, “gli Stati Uniti che sono gli assassini della gente di tutto il mondo”.

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha convocato un vertice di sicurezza a Istanbul, dopo l’attentato che ha colpito ieri l’ambasciata americana ad Ankara. Al vertice hanno partecipato il vice premier Besir Atalay, il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, quello degli Interni Muammer Guler, il capo di Stato maggiore Necdet Ozel e il numero uno dell’Organizzazione nazionale di intelligence (Mit), Hakan Fidan. Secondo la stampa turca, la riunione era stata convocata da Erdogan già nei giorni scorsi, ma è stata dedicata in gran parte ai fatti di ieri.

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