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Pappano e i percorsi di vita

Antonio Pappano ha appena pubblicato con la casa discografica EMI la Seconda Sinfonia di Rachmanininoff. E’ un’immensa partitura di impianto tardo romantico che in questi giorni si può godere sia dal vivo (in tre concerti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia- dal 2 al 5 febbraio) che registrata. Pappano da enfasi all’introduzione lenta, imperniata sulla melodia di sette note e l’adagio (diviso in tre sezioni) che precede “allegro vivace”, conclusione fascinante ed entusiastica al compimento del lungo percorso. La sinfonia ha occupato tutta la seconda parte del concerto.

Sempre un lungo percorso (quello della vita di Richard Strauss 1864-1949) è rivola la seconda parte: gli ultimi leader del compositore che così bene cavalcato due secoli. La genesi dei Quattro Ultimi Lieder di Richard Strauss, tre componimenti di Hesse, a cui si accoda un testo di un grande poeta romantico, Joseph von Eichendorff., ha inizio durante un breve esilio tra le montagne della Svizzera. Strauss muore un anno dopo, l’8 settembre 1949 a Garmish: ha appena il tempo di condurre un’ultima volta per le celebrazioni del suo ottantacinquesimo compleanno. Ho composta questo lavoro sapendo che sarebbe stato il suo canto del cigno. Circa la sua ultima composizione, i quattro Lieder, non lascia indicazioni di sorta.

È un affare privato, una dedica dell’ultimo compositore romantico alla sua musa, nel momento in cui l’avvento della musica atonale sembra irrefrenabile. Il mondo stava andando in una direzione molto lontana dalle esperienze dell’Ottocento; per molti, anzi, la Nuova musica doveva cercare una definitiva via di fuga da ogni retaggio del tardo romanticismo. Il Lied, il genere privilegiato da Schubert, Schumann e compagni, era perfetto per dire addio alla grande stagione romantica. Solo il primo Lied racconta un momento di rinascita: Frühling (Primavera) pennella con tratti leggeri l’emozione di una nuova stagione verdeggiante. Gli altri tre descrivono un lungo commiato, che passa attraverso la chiusura dell’estate in September, la fine di una giornata in Beim Schlafengehen (Andando a dormire) e i rossori del tramonto (Im Abendrot).

L’addio si rivolge anche al lessico della grande stagione romantica: la voce en plein air del corno in September, la vibrante melodia del violino solista in Beim Schlafengehen, il canto lineare e spiegato in Frühling. Tutte sonorità che non si sentivano più da decenni; ma che in mano a Strauss riescono a far dimenticare ogni classificazione storiografica. Pappano e Dorothea Röschmann esaltano queste sonorità, mostrandone al tempo stesso la modernità.

Breve ma affascinante il Capriccio Sinfonico dell’allora giovanissimo Giacomo Puccini; si anticipano i temi de La Bohème con un forte impatto passionale.

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