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Le sfida finale di Salini a Gavio per controllare Impregilo

La vicenda di Impregilo, il maggiore general contractor italiano, sembra trovare una soluzione: il costruttore romano Salini, che in estate ha strappato il controllo del gruppo ai Gavio, metteora  sul piatto un’Opa totalitaria sulla società.

Alleate, per un’operazione da oltre un miliardo di euro, vi sono in prima linea come finanziatrici Banca Imi di Intesa SanPaolo e Natixis. Salini è disposto a offrire 4 euro per ogni azione, per un esborso massimo che arriverebbe così a 1,13 miliardi di euro, con un premio del 4,6% sul prezzo di Borsa.

L’Opa ha due vantaggi: se Gavio consegna i titoli, Salini estromette del tutto il rivale e non deve dividere con l’avversario il maxidividendo di Impregilo in arrivo. Se Salini prendesse il controllo di maggioranza e poi pagasse una cedola, potrebbe usare la cassa medesima per ripagarsi la scalata perché sarà l’azionista unico della società. pagando un maxidividendo a se stesso.

Il progetto di Salini, in fase di presentazione anche alla Consob, è ambizioso: il titolo Impregilo in Borsa si trova ai massimi dallo scoppio della crisi finanziaria mondiale a quota 3,85 euro. Una quotazione raggiunta con l’avvio della vendita da parte del general contractor della sua quota in Ecorodovias, la concessionaria carioca di cui Impregilo ha il 29%: da settembre il titolo è salito del 155%. Non a caso Salini non nasconde la volontà di fondere le due società per creare un “campione nazionale” da mantenere quotato a Milano, a meno che la Igli di Gavio non aderisca all’Opa e il flottante sia così ridotto da consigliarne l’uscita dal listino. Molto più della contesa di quest’estate tra Salini e Gavio (entrambi i soci “separati in casa” sono al 29,9% delle quote, con il costruttore romano che ne detiene una parte ancora in prestito) a far correre l’azione in Borsa è stata la cessione con enorme plusvalenza del gruppo brasiliano delle autostrade e della logistica, che porterà presto ai soci di Impregilo un “jumbo dividend”, così come l’ha definito l’amministratore delegato Pietro Salini.

Per il general contractor italiano l’incasso dell’intera partecipazione in Ecorodovias è stato di 925 milioni al netto delle imposte. Una vendita promessa dal costruttore romano al tempo della sua sfida ai Gavio (che avevano acquisito il controllo “solitario” di Impregilo dopo l’uscita dei precedenti soci Ligresti e Benetton) e che nei piani del gruppo “costituisce un passo fondamentale nella realizzazione del nuovo piano industriale 2013-2015”, che prevede la rifocalizzazione del gruppo nel settore delle costruzioni.

Ora arriva un’Opa tutta in contanti che fa chiarezza, con i Salini che hanno le azioni Impregilo a un prezzo di carico nettamente inferiore a quelle dei Gavio, che le detiene attorno ai 3,4 euro. Per ora il gruppo piemontese, che anche di recente ha valutato l’Opa ma l’ha ritenuta troppo dispendiosa, attende di vedere i dettagli dell’operazione per decidere cosa fare. Meno tempo hanno gli operatori di Borsa: in poche ore dovranno dare la loro risposta a questa operazione, che da tempo in queste dimensioni non si vedeva in Italia

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