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La concorrenza leale tra Grillo e Berlusconi

La fantasia di Silvio Berlusconi, si sa, è fervida. E anche in questa campagna elettorale non ha esitato, e non esiterà ancora, a stupire e ad ammaliare un elettorato che si è allontanato dal centrodestra e che guarda a volte con interesse pure il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, come ha riconosciuto il leader del Pdl ieri sera a In Onda, la trasmissione su La7 condotta da Luca Telese e Nicola Porro.

Poiché ha scorto che Grillo e i grillini stanno cavalcando da settimane temi affini alla tradizione berlusconiana e leghista, il leader del Pdl sta puntando sulle proposte fiscali anche per cercare di rinsaldare un legame che nel tempo si è in parte sfilacciato con professionisti e piccoli imprenditori. Non solo, quindi, per tentare di drenare i consensi potenziali per Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino, ma anche per sventare una piccola, grande frana di preferenze liberali verso i Grillini.

Infatti c’è chi ha notato una certa empatia politica tra Berlusconi e Grillo, non solo in materia fiscale (con comuni bordate a Equitalia e all’Imu, pur nella diversità di vedute su condoni tributari ed edilizi), ma pure su bersagli tipo la Rai e il quotidiano la Repubblica, rimbrottati sonoramente negli ultimi giorni dal comico genovese.

Ha riconosciuto oggi Berlusconi: “Grillo da meraviglioso istrione qual è si rivolge a chi è disgustato, si rivolge ai moderati delusi anche da noi”.

Ma le attenzioni dei piccoli e medi imprenditori del Nord est verso il Movimento 5 Stelle, simboleggiati da alcuni incontri tenuti negli scorsi giorni anche su proposta degli stessi industriali e analizzati oggi sul Corriere della Sera da Dario Di Vico, hanno indotto Berlusconi a tentare di smascherare quella che effettivamente è una contraddizione all’interno dei grillini: le tesi liberiste su fisco e piccola impresa stridono con un vertice del movimento a 5 Stelle che si nutre di fatto di istanze ultra ambientaliste, anti industriali e molto spesso dirigistiche. “La cosa che mi fa preoccupare – ha aggiunto Berlusconi – è che guardando nelle sue liste più dell’80% dei suoi candidati hanno già fatto politica nell’estrema sinistra e nel movimento No Tav”.

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