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Il prigioniero X e le implicazioni per Israele

Allentando la censura, Israele ha fatto le prime ammissioni sulla vicenda del Prigioniero X, ossia Ben Zygier, cittadino australiano morto suicida in cella d’isolamento nel 2010. Il ministero della Giustizia israeliano, una volta che la magistratura ha rimosso parzialmente il bavaglio sul caso su pressione di parte della politica e della stampa, ha confermato l’arresto di un uomo dal doppio passaporto israelo-australiano incarcerato sotto falso nome per ragioni di sicurezza.

A conoscenza del fatto si è detto anche il ministero degli Esteri di Canberra che una volta avvisato non ha tuttavia ricevuto alcuna richiesta per il sostegno consolare.

A scoperchiare il caso è stata un’inchiesta dell’emittente australiana Abc. Zyger sarebbe stato reclutato come spia del Mossad, pare come agente sotto copertura in un’operazione contro l’Iran. Trasferitosi in Israele nel 2000 ha preso il nome di Ben Alon ed è morto nel carcere di massima sicurezza di Ayalon. Il suo cadavere è stato restituito all’Australia permettendo così l’identificazione.

La confusione attorno al caso mette in luce alcune caratteristiche della moderna politica israeliana, ha scritto Max Fischer sul Washington Post. Per primo il bavaglio governativo sui mezzi d’informazione che ha ovviamente scatenato dibattito nel Paese.

Spiega 972magazine che essenzialmente sono due i modi per filtrare le notizie su argomenti sensibili. Uno è la censura militare, l’altro gli ordini dei tribunali poi trasmessi ai mezzi d’informazione come in questo caso. Un terzo metodo continua è più volontario. I direttori ricevono informazioni con l’impegno a non pubblicarle, secondo un meccanismo risalente al 1942, prima della fondazione dello Stato di Israele. Misure che vengono meno se a pubblicare la notizia è la stampa straniera e le informazioni possono circolare con maggiore diffusione anche grazie a nuovi media.

Il secondo punto che Fisher mette in risalto è la priorità data dal governo di Benjamin Netanyahu alla sicurezza rispetto alla diplomazia. Resta infine da capire il perché dell’incarcerazione del Prigioniero X.

Secondo quanto riportato dalla Fairfax Media, mesi prima che Zygier fosse arrestato in Israele, l’intelligence di Canberra stava conducendo indagini contro di lui per l’utilizzo del passaporto australiano per motivi di spionaggio. Documenti di Canberra furono usati anche dagli agenti del Mossad che risultarono coinvolti nel 2010 nell’omicidio a Dubai di Mahmoud al-Mabhouh: cofondatore e addetto alle forniture di armamenti delle brigate Ezzedin al-Qassam. Provocando la reazione del governo australiano.

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