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Sanremo patrono della pubblicità Rai

(In chiusura del post è giunta la notizia che nel corso della convention Sipra con le aziende clienti ed i media people è stato annunciato il cambio del nome in Rai Pubblicità).
Chi lo aveva definito festival dell’austerity, si è dovuto ricredere. E già: le previsioni di un colossale flop per la Rai non hanno avuto il riscontro preconizzato. Chissà se è stato l’ironico hashtag #sanctusremus, coniato su Twitter, a dare il buon auspicio o forse è stato il sentimento con cui è stato annunciato, “umile” (causa crisi), semplice ma di quello vero, finalmente riscoperto dopo anni di playback e coreografie barocche. Quest’anno, anche la dirigenza Rai si era tutelata a priori: taglio al budget di mezzo milione di euro, rispetto alla passata edizione. Stavolta, però, il “Superbowl” della TV italiana ha conquistato ascolti e raccolta pubblicitaria.
Come scritto da tutti i giornali, la 63° edizione del Festival di Sanremo incanta l’audience, con una media, nelle 5 serate, di quasi 12 milioni di spettatori ed uno share del 47,3%. Ciò testimonia un incremento di +800 mila spettatori, rispetto all’edizione del 2012.
I picchi di ascolto si sono verificati nella prima serata di martedì e nella finale di sabato. Nelle due serate, infatti, è stata raggiunta una media di 13 milioni di telespettatori.
In una stagione che registra trend in picchiata per la raccolta pubblicitaria tv (-15,3% fonte Nielsen), il nuovo d.g. Fabrizio Piscopo, paracadutato da pochi mesi alla guida della Sipra, concessionaria di pubblicità della Rai, ha portato a casa quasi 18 milioni di ricavi, pari a un un incremento del 20% rispetto a quanto venduto lo scorso anno.
E i numerosi inserzionisti che avevano scommesso sull’evento televisivo guidato da Fabio Fazio, voluto al Festival di Sanremo dal direttore di Raiuno Giancarlo Leone, hanno goduto, sui loro spot pubblicitari, di una numerosità di contatti straordinaria. Basti pensare che i 35 break pubblicitari trasmessi nelle 5 serate del Festival di Sanremo hanno ottenuto una media di 9,4 milioni di spettatori, con la punta massima di quasi 13 milioni di individui, sul break trasmesso sabato alle 23.09. Con questi numeri, il costo contatto è risultato alla fine piuttosto contenuto, tenendo conto che gli spot, introdotti all’interno della manifestazione, sono anche quelli più cari del listino Sipra.
Soltanto i quattro sponsor, Fiat, Mendelez (ex Kraft), Samsung e Vodafone hanno versato ciascuno circa 3.660.000 euro, con break pubblicitari di 10 secondi venduti nella finale di sabato a 336 mila euro, con un aumento di circa il 5% delle tariffe della scorsa edizione del festival. In occasione dell’evento canoro, sono stati aggiunti tre nuovi format di break, che sono andati a sostituire anche le solite telepromozioni con un pacchetto di sponsorizzazioni rivolto a 4 top client. Rilanciano il formato da 60 secondi, che nelle intenzioni della Sipra dovrebbe andare a presidiare, nelle prossime settimane, i nuovi break di apertura del primetime Rai, come avveniva con Carosello.
Per quanto concerne la sfida tra cantanti, vinta da Marco Mengoni, si aggiunge anche quella tra le agenzie di pubblicità che hanno visto sfilare la loro creatività nella “vetrina” di Sanremo, perché la maggior parte dei commercial trasmessi erano inediti al pubblico; anzi, sono stati prodotti appositamente, proprio come avviene nella notte del Super Bowl.

Leo Burnett presenta la versione lunga dello spot della Fiat 500L; JWT si propone con originalità, nel commercial del Philadelphia Cheesecake e l’agenzia coreana Cheil apre la campagna del tablet da 10 pollici Samsung, nello spot girato dal regista Daniele Zennaro, in arte Danxen, con produzione di BigMama. Mentre, l’agenzia milanese 1861united ha debuttato a Sanremo con il nuovo character Pinguino Pino, rockstar con la voce di Elio delle Storie Tese, testimonial della nuova offerta unlimited di Vodafone; spot firmato dal regista di Paolo Monico e prodotto da Filmmaster.

A ricalco del Super Bowl, non potevano mancare le celebrity testimonial nei commercial: troviamo Anna Tatangelo, scelta per lo spot di Coconuda; Valeria Mazza, ex top model e “valletta bionda” del Sanremo ’96, per la crema Clinians dell’italianissima Mirato, e Pippo Baudo storico conduttore del festival che si è prestato per lo spot della Fondazione Mike Bongiorno.
Che i Social media siano diventati formidabile mezzo pubblicitario degli eventi televisivi, in particolare i talent, lo comprovano i 625 mila tweet inviati, durante il festival; ed anche la vittoria di Marco Mengoni, affatto estranea al parallelo successo del cantante su Facebook e Twitter. Inoltre, Rai ha diffuso i numeri di accesso al sito web del Festival di Sanremo: 2,2 milioni di pagine viste (di cui 1,5 milioni di video on demand) e 488 mila browser unici. Così facendo, ha duplicato il traffico web dell’edizione 2012.
Il Festival di Sanremo è stato il grande evento, in casa Rai 2013, che ha conciliato tv e social: non è un caso che tra gli sponsor è arrivato anche la coreana Samsung, leader nella vendita di Smart TV e tablet, ovvero i dispositivi che offrono completa convergenza tra web e TV. Lo Share tra chi ha internet a casa si afferma al 45,9% (rispetto al 43,9% dell’edizione 2012).

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