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Come reagirà Londra alla staffilata di Moody’s

La frecciata di Moody’s stavolta tocca Londra. L’agenzia internazionale ha tagliato il rating sui titoli di Stato del Regno Unito che perdono la tripla A. Il rating è stato abbassato ad Aa1. L’outlook, vale a dire le prospettive, è stabile, ma la decisione arriva mentre l’economia ristagna, e la Banca centrale continua a rendere la sterlina più debole per riavviare l’export e svalutare i debiti nel processo di risanamento statale.

Le motivazioni della perdita della tripla A

La decisione di tagliare il rating secondo l’agenzia – è legata “alla continua debolezza delle prospettive di crescita di medio termine della Gran Bretagna” e alle sfide che queste pongono al programma di risanamento di bilancio del Paese. Moody’s afferma comunque che la solidità del credito della Gran Bretagna resta molto elevata, grazie a un’economia competitiva e diversificata. L’outlook stabile riflette le attese di Moody’s sul fatto che “la volontà politica e i punti di forza dell’economia consentiranno, nel tempo, al governo di attuare il piano di risanamento di bilancio e invertire la traiettoria del debito pubblico”.

Proseguire sulla strada del risanamento

La decisione di Moody’s di declassare il rating del Regno Unito rappresenta un appello forte a proseguire la riduzione del massiccio debito del Paese secondo il ministro delle Finanze di Londra, George Osborne.

“Abbiamo un forte richiamo del problema del debito a cui il nostro Paese deve far fronte e un avvertimento il più chiaro possibile a tutti quelli che pensano che possiamo sfuggire alla necessità di affrontare questi problemi”, ha commentato Osborne a seguito dell’annuncio di Moody’s.

La mossa della Bank of England

Ma il downgrade dell’agenzia non suona come una novità per Londra. E le recenti svalutazioni del pound dimostrano come anche la Bank of England stia arrancando per far riprendere i consumi interni. Dopo il protagonismo dello yen, il cui valore è stato posto al ribasso per combattere la deflazione, secondo il Financial Times,la sterlina inglese è infatti la seconda tra le principali valute globali sulla quale si concentrano le puntate al ribasso degli speculatori.

La sterlina ha imboccato una tendenza ribassista da molti mesi rispetto a euro e dollaro, che tuttavia si è marcatamente accentuata dall’inizio dell’anno. Dagli 1,23 euro circa cui si attestava a dicembre è scesa al di sotto di quota 1,16 nelle ultime sedute

 

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