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Draghi si rammarica di non poter agire come Bernanke

“Non interveniamo per aiutare le banche. Non interveniamo per aiutare i governi. Lo facciamo per mantenere il flusso di credito alle famiglie e alle imprese. Lo facciamo per tutelare la stabilità dei prezzi”.

E’ quanto ha detto Mario Draghi, presidente della Bce, nel suo intervento all’Accademia Cattolica di Monaco di Baviera. Difendendo le decisioni della Bce per contrastare la crisi dell’Eurozona, Draghi ha detto che “la Bce ha sempre agito e continuerà ad agire nel rispetto del suo mandato. Abbiamo il comito di tutelare l’integrità della nostra valuta, nell’interesse di tutti i cittadini dell’Eurozona”. “La nostra risposta – ha sottolineato Draghi – sia a chi dice che facciamo troppo poco sia a chi dice che facciamo troppo – è la stessa: garantiremo la stabilita’ dei prezzi. Questo è il nostro mandato”.

I necessari standard morali

“Non possiamo avere un modello economico che lascia passare senza sanzioni gli eccessi, che si basa esclusivamente sull’autoregolamentazione dei mercati e nel quale ciascuno pensa che tutto e’ permesso”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un discorso all’Accademia Cattolica di Monaco di Baviera. “Dobbiamo farci guidare – ha detto Draghi – da standard morali e da un forte credo nella possibilita’ di creare un ordine economico che va a vantaggio di tutti”. Preoccuparsi del benessere degli altri, ha continuato Draghi, non e’ soltanto un principio etico della fede cattolica, ma “ha anche una forte logica economica”. La stabilita’ dei prezzi, che e’ il primo mandato della Bce, “e’ la base per un’economia funzionante” ma anche “per una societa’ giusta ed equa. E’ un bene comune di tutti gli europei”.

La tragedia della disoccupazione

La disoccupazione “è una tragedia”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando, in un intervento pubblico, delle pesantissime ricadute della crisi nell’Eurozona. L’aggiustamento economico “sta chiedendo un costo sociale elevato”, ha detto ancora Draghi, sottolineando come gli economisti spesso parlino degli inevitabili costi dell’aggiustamento, e queste “possono sembrare a molti parole fredde, senza cuore o compassione”.
“Ma noi – dice Draghi – siamo ben consapevoli della dimensione umana che nascondono”. Il pil dell’Eurozona “e’ al momento a un livello inferiore rispetto al 2008. Quasi 19 milioni di persone sono senza lavoro, piu’ della popolazione della sola Olanda”. La disoccupazione “e’ una tragedia” e, per questo, ridurla “e’ una priorita’ urgente”.

I limiti della Bce

Il mandato della Bce “arriva solo fino a un certo punto. Ci sono chiari limiti a quanto la politica monetaria può e deve fare”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un intervento all’Accademia Cattolica di Monaco di Baviera. “Non possiamo mettere a posto conti pubblici instabili. Non possiamo ristrutturare banche in difficoltà. Non possiamo risolvere i profondi problemi strutturali delel economie europee”, ha sottolineato Draghi. L’unione monetaria, ha ricordato, “è stata deliberatamente disegnata in modo da lasciare la responsabilita’ di queste politiche ai Governi eletti in ciascun Paese membro. La condivisione di una valuta comune e’ sostenibile soltanto se ogni Paese si assume le proprie responsabilità”.

L’ingiusta evasione

“In un Paese dell’Eurozona, c’e’ un gettito fiscale stimato in 55 miliardi che non viene pagato”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, richiamando senza mai nominarlo il problema dell’elevata evasione fiscale in Grecia, un male che affligge anche altri Paesi dell’Eurozona. “E’ giusto che, come risultato, altri che vengono tassati sulla busta paga, debbano contribuire la differenza?”, ha detto Draghi. E’ “per questo che le riforme che fanno funzionare meglio l’economia, la rendono anche piu’ equa”.

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