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Alla direzione del Pd il ritornello di Bersani non cambia

Dritto sulla stessa linea. Il discorso di Pierluigi Bersani alla tanto attesa direzione del Pd non cambia. Nonostante gli inviti alla prudenza e le divisioni interne, il concetto ribadito oggi a Largo del Nazareno è quello che il segretario Pd va ripetendo ormai da giorni tanto che su Twitter il conduttore della Zanzara, Giuseppe Cruciani, fa notare: “#Bersani ha detto le stesse cose che va ripetendo da giorni. Ma che l’hanno fatta a fare sta direzione? #Pd”.

Bersani spiega che ora tocca al Pd e al centro sinistra fare una proposta, anche perché “gli altri non possono offrire di meglio”. E la proposta è “un governo di cambiamento” perché il Pd è “l’unica forza che può portare l’esigenza di cambiamento e novità a una dimensione di governo e che può sottrarre il cambiamento all’avventura. Questa è la generosità che deve avere ciascuno di noi, a partire da me, a fare quello che si deve e non quello che si vuole”.

E qui il nuovo messaggio per Grillo: “Davanti al Paese ognuno prenderà le sue di responsabilità. In particolare, chi ha avuto il consenso di oltre 8 milioni di elettori deve dire cosa vuol fare di questi voti, per l’Italia. Non ci si può ridurre a una proposta sulla raccolta differenziata. ‘Cinque stelle’ pensa di scegliere fior da fiore, tenendosene fuori? Aspetta una sorta di autodistruzione del sistema? Spera che noi si stia fermi e muti? Se è così fanno dei conti sbagliati”. Responsabilità è la parola chiave ed è per questo che Bersani non cercherà accordi o alleanze fuori dal Parlamento.

Il segretario del Pd esplicita poi gli 8 punti (la rottura della gabbia di austerità imposta dall’Europa, il sostegno al lavoro, la riforma della politica e dei suoi costi, l’equità, la moralità, l’ambiente, i diritti di cittadinanza e il sostegno alla scuola e alla ricerca scientifica) su cui si baserà il programma del suo ipotetico esecutivo che è aperto a cercare “corresponsabilità” sulle presidenze delle Camere e sulle cariche istituzionali.

Bersani analizza poi il risultato del voto, “abbiamo pagato l’idea che non ci fosse un vero avversario credibile”, e chiede al partito di restare unito: “Continueremo a decidere negli organismi ma chiedo che il Pd, pur nel vivo della sua dialettica, garantisca unità, un Pd che discute come sempre ma che è unito è una risorsa di cui l’Italia non può fare a meno”.

 

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