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Parlamento, ecco il calendario per il debutto della 17esima legislatura

Montecitorio e Palazzo Madama si preparano al debutto della nuova legislatura, la 17esima. In attesa che venerdì prossimo, il 15 marzo, si insedi il nuovo Parlamento, da lunedì i neo-eletti saranno alle prese con le procedure di accoglienza. Si dovranno presentare muniti di documento d’identità e codice fiscale per procedere ad alcuni adempimenti: registrazione dei dati anagrafici; operazioni per il rilascio del tesserino per le votazioni elettroniche e delle credenziali per l’accesso ai servizi informatici; comunicazioni sulle prerogative parlamentari.

Alla Camera i deputati potranno fare tutto da lunedì 11 a martedì 19 marzo, dalle 9 alle 20 presso il Centro per i primi adempimenti allestito a Palazzo Montecitorio, nella Sala del Mappamondo (IV piano). Al Senato l’accoglienza degli eletti avrà inizio sempre lunedì 11 ma alle 15 e continuerà fino alla prima seduta, tutti i giorni dalle 9 alle 20,30. Già allestita la sala Nassyria, l’accesso è previsto dall’ingresso principale di Palazzo Madama.

Poi, venerdì le due sedute che inaugurano la nuova legislatura: alle 10.30 si riunisce la Camera, presieduta da Antonio Leone, che è il vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della legislatura precedente; alle 11 il Senato, dove l’Aula sarà guidata da Emilio Colombo, senatore a vita, che “sostituirà” Giulio Andreotti che, con i suoi 94 anni, ha preferito non sobbarcarsi la fatica di presiedere l’aula.

All’ordine del giorno ci sarà soprattutto, insieme alla costituzione dei rispettivi uffici di presidenza provvisori e alla proclamazione degli eletti, l’elezione dei presidenti di Montecitorio e di Palazzo Madama. Sulla presidenza delle Camere si gioca infatti la prima partita politica del nuovo Parlamento e sarà questo il banco di prova effettivo per il nuovo assetto politico e per il ruolo che il Movimento 5 stelle, con la carica dei 163 “cittadini eletti”, vorrà esercitare. I tempi, regolamento alla mano, dovrebbero essere veloci: sia per la Camera che per il Senato è sufficiente, dal terzo scrutinio in poi, la maggioranza assoluta dei voti. A Palazzo Madama se non si raggiunge il quorum si procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati con il maggior numero di voti. In caso di pareggio vince il più anziano di età.

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