Skip to main content

Il piano di Rajoy per contrastare lavoro nero e disoccupazione

Il governo della Spagna cerca di prendere di petto la disoccupazione giovanile annunciando un piano con “15 misure shock”, tra i quali vi sono anche alcuni provvedimenti considerati originali, secondo gli osservatori. E’ il caso ad esempio della possibilità per gli under 30 che avviano un’impresa di continuare a percepire i sussidi di disoccupazione per nove mesi, oppure addirittura di farsene versare in una unica soluzione l’equivalente dell’intero ammontare. Un provvedimento che chiaramente punta a creare un incentivo per regolarizzare l’enorme quota di economia sommersa che si è creata in Spagna, e che vede tra i suoi beneficiari anche molti di coloro che dichiarandosi formalmente disoccupati percepiscono i relativi sussidi.

Un piano da più di 3 mila miliardi di euro

Il pacchetto di misure, annunciato oggi dal premier Mariano Rajoy incontrando le parti sociali, complessivamente vale 3.485 miliardi di euro su quattro anni, che per quasi un terzo (32%) verranno finanziati dall’Unione europea. In Spagna oltre un attivo con meno di 25 anni su due è disoccupato, ed il paese ha il più elevato tasso di disoccupazione di tutte le economie avanzate, oltre il 26% secondo l’Ocse.

Gli interventi per la formazione

Il piano prevede innanzitutto un grande intervento di formazione “ai giovani che non hanno lavoro, né opportunità di occupazione in quanto hanno un deficit di istruzione: sono in 450.000”, ha detto il premier. Sono poi previsti questi aiuti alla creazione di imprese, tra cui la riduzione dei contributi sociali per 800 euro l’anno, per tre anni al massimo, a favore di coloro che assumano un giovane con meno di 30 anni. L’Ue per parte sua ha previsto di sbloccare 6 miliardi di euro nel suo bilancio 2014-2020 a favore delle regioni in cui la disoccupazione giovanile superi il 25 per cento.

Lo scetticismo dei sindacati

Scettici però sul piano del governo i due maggiori sindacati spagnoli, l’Ugt e il Ccoo, che parlano di “effetti limitati” dell’intervento se non verrà accompagnato da un riorientamento della politica economia che dia priorità al lavoro rispetto al risanamento dei conti.

×

Iscriviti alla newsletter