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Se il nuovo Papa verrà (probabilmente) dalla Gregoriana

E’ probabile che il nuovo Papa non sarà un gesuita, ma vi è una buona probabilità che il successore di Benedetto XVI possa essere un ex studente della prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, affidata oggi alla cura della Compagnia del Gesù. Con la morte del cardinale Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano, sono solo sei, oggi, i porporati viventi che appartengono ai gesuiti. Tra loro, solo uno partecipa al conclave. Si tratta del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, con parenti italiani, arcivescovo di Buenos Aires.

Secondo la ricostruzione del conclave del 2005 fatta dal vaticanista Lucio Brunelli, fu proprio l’argentino Bergoglio a contendere il papato a Ratzinger. E proprio quando si era oramai vicino allo stallo, con il rischio di dover optare per una soluzione diversa (cresceva Ratzinger, cresceva Bergoglio), è stato proprio l’arcivescovo di Buenos Aires a chiedere ai suoi sostenitori, durante il pranzo che precedette l’elezione di Ratzinger, di votare per l’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Bergoglio sarà presente anche in questo conclave, ma le sue possibilità sono minori rispetto al 2005. Un altro cardinale gesuita avrebbe avuto diritto a partecipare al conclave, l’arcivescovo di Semarang Julius Darmaatmadja, che però ha rinunciato per motivi di salute. I gesuiti, però, saranno in realtà presenti in maniera copiosa tra i porporati. E lo saranno attraverso l’Università Gregoriana.

Secondo una statistica preparata dall’università, infatti, sono ben 57 i cardinali ex alunni delle istituzioni affidate alla Compagnia del Gesù. In particolare, secondo queste statistiche, ben il 49,6% dei cardinali elettori proviene dall’Università Gregoriana e dal Pontificio Istituto Biblico.

Tra essi, in particolare, il teologo di fama mondiale Walter Kasper, che può essere annoverato tra grandi elettori, il cardinale milanese Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, che ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura e, soprattutto, tre grandi “papabili”: l’arcivescovo di San Paolo Odilo Pedro Scherer, che ha conseguito il dottorato in teologia presso la Gregoriana, il cardinale canadese Marc Ouellet, che ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica, e l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, che ha invece insegnato nell’ateneo di Piazza della Pilotta.

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