Skip to main content

Benvenuto al Parlamento più giovane e rosa di sempre

Giovani, new entry, donne. Il nuovo Parlamento ha aperto i battenti oggi e si presenta con 567 neo-eletti su un totale di 945 parlamentari. Il 60% di coloro che avranno un seggio a Camera e Senato non ha mai varcato la soglia di Montecitorio e Palazzo Madama, senza dubbio il Parlamento più giovane e con il maggior numero di donne della storia. Più giovane anche nel confronto con i parlamenti europei – Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna – e anche con quello Usa (età media 50 anni).

Il confronto con la legislatura 2008
L’età media di deputati e senatori, infatti, è 48 anni, 34 sono gli under 30, il 31% del totale sono donne. Secondo uno studio di Coldiretti i deputati avranno un’età media di 45 anni, i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura i deputati avevano in media 9 anni di più e i senatori 4. Sale, poi, in media di dieci punti percentuali, la rappresentanza femminile: nella legislatura alle spalle era del 21% alla Camera e del 19% al Senato, adesso sarà rispettivamente del 32% e del 30%.

I grillini i più giovani, i Pdellini i più vecchi
Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa è di gran lunga il Movimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), davanti a Lega Nord con 45 anni (42 alla Camera e 48 al Senato), al Partito Democratico (Pd) con 49 (47 alla Camera e 54 al Senato), a Sinistra ecologia e libertà (Sel) con 47 anni (46 alla Camera e 50 al Senato), al raggruppamento Lista Monti-Udc- Fli con 55 anni (55 anni alla Camera e 56 anni al Senato) e al Popolo della Libertà (Pdl) con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato).

Chi resta e chi no
Tanti volti nuovi ma anche tanti big che restano nelle aule parlamentari, passando magari da una camera all’altra. E’ il caso del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che, in coalizione con Monti, entra al Senato. Non passa a Palazzo Madama Giulia Buongiorno, esponente di primo piano di Fli, presidente della commissione giustizia della Camera nella passata legislatura e candidata anche alla regione Lazio. Fuori anche il leader del partito Gianfranco Fini. Per Fli l’unico rappresentante alla Camera alta sarà Benedetto Della Vedova.

Nel nuovo Parlamento sopravvivono poi alla dissoluzione del loro ex partito, l’Idv, che resta fuori dal Parlamento, Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, passati nelle file del Pdl. In Senato restano per il Pdl il capogruppo e il vice uscenti Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, approda Silvio Berlusconi insieme all’avvocato per eccellenza Niccolò Ghedini, al portavoce di sempre Paolo Bonaiuti, al fedelissimo Sandro Bondi e al tecnico delle riforme Donato Bruno. Porte aperte a Palazzo Madama anche al governatore uscente della Lombardia Roberto Formigoni e ad Alessandra Mussolini. Eletto al Senato anche Giulio Tremonti, ospitato con la sua lista Libertà e Lavoro nelle liste della Lega Nord.

Per il Pd rimangono al loro posto Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Felice Casson, mentre nella pattuglia dei nuovi ci sono l’ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e lo scrittore Miguel Gotor. Fuori l’ex presidente del Senato Sergio Marini e Paola Concia, mentre lo storico tesoriere dei Ds Ugo Sposetti si trasferisce a Palazzo Madama. Con la lista Monti torna al Senato il giuslavorista Pietro Ichino insieme alle new entry: l’ex presidente Acli Andrea Olivero e Gabriele Albertini, carta montiana per la Regione Lombardia.

Confermato l’autore della legge elettorale da lui stesso denominata “porcellum” Roberto Calderoli e Massimo Garavaglia. A Montecitorio resta Umberto Bossi. Per i centristi alla Camera riesce a entrare sul filo di lana Paola Binetti e con Monti arrivano Andrea Romano, braccio destro di Montezemolo, direttore di Italia Futura, l’ex vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei e il ministro uscente della Sanità Renato Balduzzi, l’olimpionica Valentina Vezzali e la virologa Ilaria Capua. A Montecitorio restano il segretario del Pdl Angelino Alfano e quello del Pd Pier Luigi Bersani. Alla Camera anche il leader di Sel Nichi Vendola.

Il Pd è il partito più rosa
Tra i maggiori partiti maggiori il più alto numero di donne si trova nelle liste del Pd, con il 41 per cento, che precede Movimento Cinque Stelle al 38 per cento, Pdl e Lista Monti-Udc entrambi al 22 per cento, Sel al 20 per cento, Lega Nord al 14 per cento, e Pdl, con il 25,8 per cento.

La più giovane e il più anziano
La palma della più giovane eletta spetta a Marta Grande, 25enne ‘grillina’ di Civitavecchia, mentre il più anziano è Sergio Zavoli, 89 anni, presidente uscente della commissione di Vigilanza Rai, eletto nelle liste del Pd al Senato in Campania.

Le professioni dei parlamentari
Per quanto riguarda le professioni del nuovo Parlamento è ben rappresentata la pattuglia dei libero professionisti, avvocati e medici in testa, ma anche degli impiegati.

Il Movimento cinque stelle, primo partito alla Camera che ha l’88% di esponenti laureati, ha al proprio interno la maggioranza, circa il 35% di impiegati seguiti da avvocati e insegnanti. Ma ci sono anche casalinghe e otto disoccupati.

Non mancano, in generale, i medici, a cominciare dall’ex ministro della Sanità Renato Balduzzi, eletto con Monti, dal presidente dell’ordine dei medici Amedeo Bianco e dei collegi degli infermieri Annalisa Silvestro per il Pd e del presidente dei farmacisti Andrea Mandelli (Pdl).

×

Iscriviti alla newsletter