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Le quattro vie di fuga del Financial Times per Cipro

Mentre si apprende che la marina russa rimarrà permanentemente (anche precauzionalmente?) a largo di Cipro, il Financial Times getta sul tavolo quattro vie di fuga dopo il gran rifiuto del Parlamento di Lefkosia, che ha detto “oxi” al prelievo sui conti correnti.

La partecipazione russa al salvataggio

Secondo il quotidiano finanziario il primo scenario prevede la partecipazione della Russia al salvataggio. Con due possibili percorsi di “miscelazione” russa, dove l’accordo per coprire il buco è subordinato all’accesso al gas naturale (su cui però Cipro ha già un contratto di sfruttamento comune con Tel Aviv) o all’acquisizione da parte della banca russa dei due istituti ciprioti più esposti. Un’opzione che ha lo svantaggio di troppi dubbi su come ottenere quelle entrate, mentre alla voce “pro” c’è l’azione diretta della Gazprom. Tuttavia si pone la questione se l’Ue accetterebbe o meno la presenza russa come avamposto nel sistema finanziario europeo.

L’approvazione cipriota del piano europeo

Il secondo scenario è la marcia indietro di Cipro con il parlamento che vota per il sì ai prelievi. Pare che i creditori internazionali siano stati sorpresi dalla quantità di stranieri scesi in campo a difesa dei depositanti. Eric Nielsen di UniCredit dice che a causa di elevati tassi di deposito in una banca di Cipro, un conto di 100.000 euro presente dal 2008, finora ha fruttato più di 15.000 euro. Mentre lo stesso depositante in Italia o in Spagna non avrebbe sorriso in questi termini. E ritiene che una tassa del 15% sui grandi patrimoni non dovrebbe essere considerata irragionevole.

Il declino dell’eurozona

Terzo scenario, il declino della zona euro. L’idea circolata nella tarda serata di ieri di nazionalizzazione dei fondi pensione per garantire almeno 3,5 miliardi è sì stata originariamente proposta dalla Commissione europea ma respinta dalla Germania. Forse perché (a voce bassa) consci dei danni che tale misura ha fatto in Grecia, con intere categorie professionali senza un cent per la pensione. Un’altra soluzione sarebbe quella di ricapitalizzare direttamente le banche a Cipro tramite il meccanismo europeo di stabilità, ma questo non è ancora giuridicamente possibile in base al diritto tedesco. 

Lo stop alla liquidità della Bce

Infine la “distruzione”, che prevede la cessazione di liquidità nelle banche locali da parte della Bce. Il 28 marzo è in programma la prossima riunione del Consiglio dell’Eurotower ma tra otto giorni potrebbe essere troppo tardi. Il Financial Times aggiunge che, in tal caso, l’economia di Cipro senza soldi liquidi sarebbe diretta da un sistema essenzialmente di scambio di prodotti, e sarebbe imprescindibile iniziare a stampare una propria moneta.

C’è poi chi, come il ministro delle Finanze svedese Anders Borg, se ne esce con una battuta: “In fondo Cipro ha solo banche e spiagge”. Infelice e, in questo momento, francamente fuori luogo.

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