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La crisi fa soffrire l’industria farmaceutica italiana

Il bilancio 2012 del mercato farmaceutico nazionale è da recessione: alla variazione negativa dei fatturati (-0,83%) e alla leggera frenata dell’export si aggiunge la performance negativa per il canale farmacia che ha registrato una diminuzione del giro d’affari del 5,3%. Questi i dati diffusi da Farmindustria.

“La crisi sembra aver preso il sopravvento – ha detto Marco Macchia, presidente Asis (associazione studi sull’industria della salute) – ma tutti gli interlocutori che hanno accettato di partecipare a queste giornate di studio sono invece convinti che il sistema Italia, e con esso il settore farmaceutico, possa ripartire. Il problema è riuscire a interpretare senza pregiudizi le sollecitazioni e il bisogno di cambiamento del comparto salute che sta già subendo drastiche trasformazioni e che costringerà tutti i protagonisti ad adeguarsi”.

“Soffrono soprattutto le imprese del farmaco e per questo Massimo Scaccabrozzi, presidente di Farmindustria, ha sottolineato la necessità di puntare sull’innovazione: ‘Qualita’ propria del settore farmaceutico che ha 6 mila addetti in ricerca, 1,2 miliardi di investimenti in questo campo e l’81% delle imprese con attività innovative. L’industria farmaceutica è un’eccellenza del manifatturiero italiano e può contare su un export del 65% . E’ seconda, in termini di produzione, solo alla Germania”.

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