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Grillo difende Messora. E Martinelli?

Nessuno tocchi Claudio Messora. Beppe Grillo torna sulla questione dei “coordinatori della comunicazione” e difende in un post “Messora non si tocca” il blogger scelto dal Movimento 5 Stelle come responsabile del gruppo di comunicazione del Senato. “Vi è un attacco ad alzo zero preventivo della stampa su Claudio Messora, questo certifica la bontà della scelta”. Ma si dimentica dell’altro responsabile scelto per la Camera, Daniele Martinelli.

Il caso sull’apertura al governo esterno

In effetti, da quando lunedì sono stati nominati i due consulenti, di polemiche, incomprensioni e fraintendimenti ne sono successi tanti. Innanzitutto su quale sia davvero il loro ruolo. In quanto consulenti della comunicazione, tutti o quasi li hanno interpretati subito come dei portavoce a cui poter fare delle domande. E non l’avessero mai fatto. Al quesito rivolto a Messora alla trasmissione radio La Zanzara su un possibile placet grillino a un governo Pd, il blogger conosciuto in rete come Byoblu ha detto: “Non daranno mai la fiducia a Pier Luigi Bersani. Nemmeno se cammina sui ceci. Ma su un esecutivo con persone esterne ragioneremo”. Ovviamente tutti i giornali hanno poi parlato di un’apertura grillina verso un governo e lui ha risposto con un post in rete accusando i giornalisti di essere degli “spalamerda” (testuale) perché “i titoli diventano un manganello che virgoletta il nulla e costruisce verità manipolate”. Per questo ha deciso: “Non parlerò più con nessuno. Non prendetevela con me. Se tra di voi c’è qualche bravo giornalista, che vada piuttosto all’ordine dei giornalisti e chieda di radiare questi buffoni, perché screditano tutta la categoria”.

Comunicatori in silenzio stampa

Concetto ribadito anche da Martinelli che su Facebook ha scritto che “Siccome le tivù e i giornali mi stanno spacciando come il Capezzone della situazione, ho deciso che non parlerò più con nessuno, tranne che coi deputati della Camera”.
Due consulenti della comunicazione che non parlano. Un paradosso, come ha fatto notare Marco Travaglio del Fatto quotidiano, giornale amico che tra l’altro ospita i loro scritti, nell’editoriale di ieri definendoli “portasilenzio”. Parole che hanno fatto ancora di più arrabbiare Messora e Martinelli che sul suo blog ha scritto stamattina: “Non credevo di valere una scomunica preventiva in prima pagina e in prima serata da un paladino dell’informazione libera e della critica, preoccupato dei blogger “cani sciolti“. Non credevo di dover constatare come quel cane da guardia dei potenti prediliga cani al guinzaglio. E meno male che non ho in dote calzini turchesi!”.

L’accusa di ricettazione

A complicare la vita dei coordinatori, anche la notizia che Messora fosse indagato nientemeno che per ricettazione per un esposto di Marco Marsili, portavoce dei Pirati Italiani che lamentava la pubblicazione di chat private di esponenti del suo movimento ma il blogger si è affrettato a diffondere la richiesta di archiviazione da parte della procura di Monza.

Il mistero Martinelli

Sulla differenza tra portavoce e coordinatore del gruppo di comunicazione è arrivato anche il post illuminante di Grillo. Che in realtà ha creato più che altro ombre perché veniva fatto riferimento a due generici responsabili senza fare il nome di Messora e Martinelli. Silurati ancora prima di iniziare? Si sono chiesti in molti.
E allora oggi Beppe torna di nuovo in pista con il post su Messora di questa mattina che scrive “si trasferirà a Roma nei prossimi giorni”. Sulle sorti di Martinelli resta il mistero.

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