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Come l’Europa spiega l’intervento su Cipro

L’accordo su Cipro è stato trovato, anche se, di fronte all’ultimatum dell’Ue sulla liquidità da fornire alle banche fino ad oggi, la libertà di manovra del Parlamento di Nicosia non era poi troppa. Sebbene a saldare i conti di Cipro saranno azionisti delle banche e depositanti, c’è chi vede nell’intesa la creazione di un precedente per l’intera Europa, e scommette sul fatto che gli effetti nefasti del piano di salvataggio cipriota si vedranno non appena scoppierà la prossima crisi. Ma a Bruxelles sembra che la bufera sia già passata.

La strada del consolidamento cipriota

“L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze su Cipro e sulla zona euro”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, spiegando che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. “Il programma contiene un approccio deciso per affrontare gli squilibri del settore finanziario. Ci sarà un’appropriata riduzione, con il settore bancario che raggiungerà la media europea nel 2018. Inoltre, Cipro s’impegna ad un programma di consolidamento dei conti, riforme e privatizzazioni”, ha concluso Dijsselbloem.

I dettagli dell’intesa

Le misure previste dall’accordo si limiteranno solo alle due banche maggiormente problematiche, cioè Laiki e Bank of Cyprus. La Laiki sarà risolta subito, in una bad bank e in una good bank, e quindi scomparirà. Gli asset buoni finiranno nella Bank of Cyprus, così come la liquidità d’emergenza della Bce (Ela), che deve essere restituita. Tutte le altre non saranno toccate.
I depositi sotto i 100mila euro della Laiki saranno garantiti, quelli sopra i 100mila subiranno delle perdite che saranno decise durante il processo di liquidazione. Anche la Bank of Cyprus subirà delle perdite, ma non sarà l’Eurogruppo a stabilirlo, bensì lo farà nelle prossime settimane la troika, assieme alle autorità cipriote.

La migliore delle soluzioni possibili?

“Abbiamo evitato una disastrosa uscita dall’euro e la bancarotta, andiamo incontro a tempi duri per Cipro, ma è il miglior accordo che potessimo fare”, ha sottolineato il ministro delle Finanze cipriota Michael Sarris al termine dell’Eurogruppo.

L’incertezza sulla riapertura delle banche

“L’accordo sul salvataggio di Cipro raggiunto dall’Eurogruppo non ha bisogno di essere votato dal Parlamento di Nicosia perché non è più una tassa, ma prevede solo la ristrutturazione e risoluzione di banche, come da legge già passata venerdì”, ha precisato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble al termine della riunione. Sarris non ha dato una data per la riapertura delle banche, che potrebbero restare chiuse anche dopo martedì.

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