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Le dichiarazioni di Berlusconi e Maroni? Da manuale di tattica politica

Le dichiarazioni di Berlusconi e di Maroni al termine dell’incontro di oggi con il Presidente Napolitano sono da manuale di strategia e tattica politica. Molti dilettanti improvvisati della professione parlamentare dovrebbero farne tesoro. Ecco le parole di Berlusconi e Maroni:

Silvio Berlusconi: “La nostra posizione non è cambiata. Ho espresso al Presidente credo con assoluta chiarezza che noi eravamo e siamo ancora disponibili a dare vita un governo di coalizione, cui partecipino Pdl, Lega Scelta Civica. Per quel che riguarda i contenuti del governo di coalizione, siamo disponibili a incontrarci con le altre forze politiche e ad esaminare nel dettaglio i provvedimenti urgenti che si impongono per la difficilissima situazione dell’economia. Crediamo davvero che ci possa essere un accordo sui provvedimenti principali. Questa è la nostra posizione ed è chiarissima. Siamo al servizio delle esigenze del paese. Siamo disponibili a che il Pd avanzi una sua candidatura, ci va bene la candidatura del segretario Bersani”.

Roberto Maroni: “Vogliamo un governo che dia risposte, ma deve essere un governo politico, queste sono le condizioni espresse al Presidente”.

Silvio Berlusconi: “Aggiungiamo una precisazione ulteriore. Nessuna discussione né posizione è stata da noi avanzata per il Quirinale. Ma è nella logicità delle cose che se si fa un governo di coalizione poi insieme bisogna discutere sul presidente della Repubblica possibile. La nostra è la posizione che esce dalle urne: un governo di alte intese tra le forze disponibili a fare queste riforme. La politica è professionalità ed esperienza oltre che buon senso”.

In sintesi, il cerino passa a Bersani che in caso di rifiuto delle proposte di Berlusconi e Maroni, peraltro gradite al Presidente Napolitano, si dovrà prendere la responsabilità di nuove elezioni. Ed oggi, stando ad un sondaggio di Swg condotto per Agorai, il Pdl è il primo partito. In caso invece di accettazione… il suo partito si disintegra.

E Scelta Civica? Berlusconi la liquida con molta generosità apparente, citandola ma precisando che “nessun governo tecnico. I tecnici han già fatto troppi disastri”.

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