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Analisi e conseguenze delle parole di Napolitano

Resta Monti, addio Bersani premier, niente voto e un gruppo di saggi che su riforme istituzionali ed economiche delineerà le proposte su cui ci potrebbe essere il maggior consenso politico. E i nomi dei saggi indicano una prospettiva in cui di fatto Pdl, Pd e Scelta Civica potranno, e forse dovranno, convergere.

Sono questi gli effetti delle decisioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo le consultazioni tenute ieri incontrando i partiti.

Governo Monti e Quirinale

Il governo di Mario Monti è pienamente operativo e a breve varera’ una serie di provvedimenti anti-crisi; io restero’ fino all’ultimo giorno del mio mandato nell’interesse nazionale e per adesso si lascia decantare il quadro politico dando a due gruppi ristretti – uno politico-istituzionale e l’altro economico-sociale – il compito di individuare alcuni punti programmatici sui quali far confluire le forze politiche. Ecco lo scenario di fatto delineato da Giorgio Napolitano che questa mattina ha di fatto “commissariato” i partiti in attesa che prevalga quel senso di responsabilità che da settimane il capo dello Stato chiede, inascoltato.

Il compito dei due gruppi di saggi
Gia’ nel pomeriggio si sapranno i nomi delle personalita’ istituzionali che comporranno i due “gruppi ristretti” che hanno l’obiettivo di formulare “precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche”. Le due ‘task force’ – si potrebbero chiamare anche ‘gruppi di saggi’ – si insedieranno gia’ martedi’ prossimo.

I nomi scelti da Napolitano rientrano in un ambito politico riconducibile al Pdl, al Pd, alla Lega e a Scelta Civica, anche se tra gli esperti figurano anche personalità indipendenti che sono alla testa di autorità di garanzia.

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