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Napolitano ha ragione, i saggi inizino cambiando il Porcellum

“Napolitano ha ragione, i saggi inizino cambiando il Porcellum. Del resto in tanti hanno fatto appello, più o meno implicitamente, alla fantasia o alla capacità del Presidente della Repubblica: ecco, questa era forse l’unica cosa che potesse inventarsi”. Dopo il parere della politologa Sofia Ventura che ha giudicato “inutili” i saggi nominati da Napolitano, Formiche.net ospita ora un’opinione favorevole a questa scelta. Quella di Giovanni Sabbatucci, storico e ordinario di Storia Contemporanea alla Sapienza di Roma.

Commissione di saggi: ultimo disperato tentativo o fisiologica mossa del Colle?
“Di fisiologico direi che c’è ben poco, nel senso che è un unicum mai verificatosi prima. Ultima e disperata via mi sembra un po’ troppo forte. Direi che c’è ancora altro da fare e che questo è un anelito privo di precedenti. Ciò non implica il fatto che si tratti di una cosa proibita o da deplorare. Del resto in tanti hanno fatto appello, più o meno implicitamente, alla fantasia o alla capacità del Presidente della Repubblica: ecco, questa era forse l’unica cosa che potesse inventarsi per facilitare la situazione verso un accordo di governo che sembra difficile. Non a caso qualcuno ha coniato il termine facilitatori per i dieci”.

Dal fronte partitico molta la freddezza iniziale: nessuno si fida più dei tecnici?
“Certo, ultimamente non hanno goduto di ottima stampa, anche perché in qualche caso hanno mostrato limiti politici evidenti, un passaggio che era scontato. Il problema però non è tanto se ci si fidi o meno dei tecnici, quanto che c’è chi chiede un governo politico e lo fa per motivi politici, in questo caso il Pdl. Che così vorrebbe essere garantito contro il rischio emarginazione. Quindi chi vuole un governo politico, automaticamente non gradisce uno tecnico. E il Pd sarebbe forse un po’più disponibile nei confronti di un governo che non avesse una connotazione politica, perché avrebbe meno occasioni di essere attaccato da sinistra. Per questo preferirebbe qualcosa che si avvicinasse ad un esecutivo tecnico proprio per evitare di doverne fare uno assieme al Pdl: per il Nazareno sarebbe costoso, in termini di consensi. La questione quindi non gira in toto attorno al fatto se i tecnici piacciano o meno (anche se il problema esiste), bensì alla natura del governo”.

Ma senza una riforma della legge elettorale i saggi servirebbero a ben poco, o no?
“Non c’è dubbio che sarà la priorità, ciò spiega perché il Presidente abbia inventato questa mossa per dare almeno il tempo necessario al cambiamento della legge elettorale, assieme ad altre due o tre cose. Io penso che abbia ragione, andare alle urne col porcellum è un rischio che non si può correre, al pari di un altro: che Grillo prenda la maggiorana relativa. Altri non lo peseranno in questi termini, ma per me è un fattore di rischio. Rispetto a questi scenari, guadagnare un po’di tempo per realizzare alcuni interventi anche di immagine, come il taglio ai costi della politica, credo potrà essere utile”.

La “fine surreale” a cui ha fatto cenno il Capo dello Stato, più che al suo settennato non crede si riferisca alla politica del paese, mediocre e litigiosa?
“Il fatto che abbia utilizzato quell’espressione la dice lunga sulla misura della situazione in cui ci troviamo. Va aggiunto però che è pur vero che l’attuale panorama è stato determinato da comportamenti e scelte errate, ma direi anche e soprattutto da un risultato elettorale unico: frutto della combinazione fra una legge elettorale strampalata e numeri mai visti. Ovvero, un quarto, un quarto, un quarto ‘più frattaglie’ è di per sé difficilissimo da gestire”.

Veritiere quelle voci che vorrebbero la preoccupazione di Draghi vera ispiratrice della mossa del Colle?
“Non posso saperlo, direi che si tratta di voci verosimili. Per quanto Draghi possa poi intervenire per calmierare, così come fatto in altre occasioni, è chiaro che in cuor suo fosse molto preoccupato. Che l’instabilità sia un fattore di aggravamento della contingenza economica è un dato di fatto. Prima ne usciremo meglio sarà, e Draghi questo lo sa meglio di tutti”.

twitter@FDepalo

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