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Il muro franco-tedesco contro le richieste di Cameron sull’Ue

Nein. La bocciatura tedesca stavolta riguarda le proposte del premier britannico David Cameron. E a farle da sponda, la Germania ritrova la Francia. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande hanno infatti snobbato la tanto annunciata richiesta inglese di revisione sulle relazioni tra Bruxelles e gli Stati membri.

L’asse franco-tedesco

Il Foreign Office inglese ha invitato, senza successo, Berlino e Parigi a prendere parte al cosiddetto “balance of competences”, lo studio sul bilanciamento delle competenze, che sta esaminando la possibilità che alcuni poteri possano tornare in mani statali. Ma dopo alcune discussioni, spiega il Financial Times, i governi francese e tedesco hanno deciso di non appoggiare la richiesta inglese. La proposta, avanzata a luglio, non ha ottenuto risposte neanche da altri Stati, sebbene Svezia e Italia siano tra quelli che si sono detti disponibili a delle trattative.

Un dibattito interno

Cameron sperava che la proposta potesse indurre un ampio riesame delle ripercussioni che le decisioni di Bruxelles hanno sulla vita degli Stati. Ma Hollande e Merkel hanno chiuso il discorso sostenendo che la proposta fosse più un dibattito politico britannico riconducibile a quello sul referendum sulla permanenza nell’Ue che una vera agenda imparziale. “Si tratta solo di una polemica interna ai confini britannici – ha detto un diplomatico francese – perciò abbiamo deciso di non partecipare”.

Un portavoce del governo inglese ha spiegato: “Intendevamo aprire un processo trasparente ed aperto, ed è per questo che abbiamo invitato gli altri Stati europei a contribuire, ed alcuni di essi, con alcune organizzazioni internazionali, lo hanno fatto. Ma sappiamo che altri membri ritengono la nostra proposta solo una questione interna, ed hanno deciso di non prenderla in considerazione”.

I piani di Cameron

Cameron spera che con la revisione, la più complessa mai suggerita da uno Stato membro, la Gran Bretagna possa ottenere la prova di cui ha bisogno per avviare una rinegoziazione sulla membership inglese se vincesse le elezioni del 2015. “Abbiamo avanzato il nostro progetto di riesame delle competenze per avere a disposizione un’analisi informata e oggettiva di dove l’Europa aiuta e di dove invece rappresenta un ostacolo”, ha osservato Cameron. “Abbiamo bisogno di esaminare se il bilanciamento attuale dei poteri sia davvero giusto e efficiente in diversi settori”.

Il referendum inglese

Cameron ha intenzione di portare il risultato delle negoziazioni al tavolo del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue nel 2017, sebbene Merkel abbia già avvisato di non volere allentamenti dei trattati europei.

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