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Ecco come Grillo e i grillini sceglieranno il candidato a 5 stelle per il Quirinale

Il Movimento 5 Stelle non fa “inciuci” ma il proprio candidato alla presidenza della Repubblica lo sceglie online, consultando gli iscritti al portale. La consultazione parte questa mattina, secondo queste regole: “La proposta dei candidati verrà effettuata da tutti coloro abilitati al voto l’11 aprile dalle 10.00 alle 21.00. La votazione successiva sui primi 10 candidati selezionati si terrà sul sito beppegrillo.it due giorni prima della votazione in aula (quindi martedì 16 aprile, ndr) sempre dalle 10.00 alle 21.00. Per votare le persone devono aver inviato il documento digitalizzato alla pubblicazione di questo articolo, 30 marzo 2013, ed essersi iscritte al MoVimento 5 Stelle entro il 31/12/2012”.

Il no agli inciuci

Beppe Grillo ha ribadito ieri sul suo blog la contrarietà agli ‘inciuci’ alla vigilia del primo giorno di ‘presidenziarie’ e, a Montecitorio, è stata prima la presidente dei deputati, Roberta Lombardi, poi il deputato grillino Alessandro Di Battista a sgombrare il campo da ogni ipotesi di convergenza su eventuali nomi proposti da altri partiti. Nomi come quello di Romano Prodi che il comico genovese il 30 marzo scorso aveva tirato in ballo direttamente sul suo blog quando aveva rilevato che “il Pdl vuole un presidente di garanzia, un salvacondotto per i processi dello psiconano” mentre il Pd “un presidente di garanzia, che lo tuteli dalla prossima bomba ternmonucleare del Mps” e che quindi “entrambi vorrebbero un presidente che non agiti ciò che è calmo ma calmi piuttosto ciò che è agitato): non un Pertini – aveva dedotto Grillo – ma neppure più modestamente un Prodi che cancellerebbe Berlusconi dalle carte geografiche”. Parole che molti hanno interpretato come una sorta di ‘endorsement’.

Il nome di Prodi

Il Professore tuttavia non è stato esente dagli attacchi feroci del comico genovese in questi anni: “Valium Prodi”, “Alzheimer-Prodi”, tanto per fare un esempio, lo definiva Grillo nel settembre 2007 quando lo incontrò a Palazzo Chigi per consegnare all’allora presidente del Consiglio alcune proposte di legge di iniziativa popolare. Poi c’è chi ricorda l’incontro di Prodi con Gianroberto Casaleggio qualche mese prima delle elezioni a un pranzo organizzato dal World Economic Forum: “Prodi mi ha riconosciuto e salutato”, ha detto il guru a 5 stelle in una intervista al Guardian. Ma nulla più.

Gli altri nomi

Il senatore 5 stelle Andrea Cioffi su Radio 2 ieri ha sostenuto che Grillo “non ha mai detto” che Prodi sarebbe meglio di Massimo D’Alema e Giuliano Amato, come gli attribuisce oggi Repubblica.
E’ certo però che, arrivati alla quarta votazione, quella per cui sarà sufficiente la maggioranza assoluta per eleggere il successore di Giorgio Napolitano, quando probabilmente ‘la rosa di nomi’ si sarà ristretta, ci sarà un’assemblea dei parlamentari grillini. Lo ha affermato Lombardi: “Dovremo continuare a votare il nostro nome per la presidenza della Repubblica” in tutte le votazioni “ma è una mia opinione, non ne abbiamo ancora discusso in assemblea”. Le ha fatto eco Di Battista: “Voteremo e continueremo a votare il nome che avremo scelto per la presidenza della Repubblica in tutte le votazioni. Ma nei dettagli ne discuteremo in assemblea”. Anche secondo il deputato Andrea Cecconi “se si ripresentasse il caso-Grasso che si presentò al Senato, dovremmo riconsultare la base e fare altri incontri tra noi. Magari senza streaming”.

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