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Chiamparino preferisce Prodi e Amato per il Quirinale

Basta flirtare con Silvio Berlusconi e il Pdl per individuare il successore di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica. Si sfila, ma non troppo, dalla corsa per il Colle l’ex sindaco di Torino che ieri ha ottenuto i voti dei renziani per l’elezione del capo dello Stato.

Le parole di Chiamparino

Gli ha “fatto piacere” perché “credo che nel gradimento intorno al mio nome ci sia anche un po’ del lavoro che ho fatto come sindaco dell’Anci”, ha confessato l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino in una conversazione con il Corriere della sera di oggi sui voti ricevuti nei primi due scrutini dell’elezione del presidente della Repubblica. Ma lui si paragona a Sophia Loren, il cui nome era una presenza fissa ai primi scrutini ai tempi di Segni e Saragat ma che “poi spariva come è giusto che accada anche a me. Non sono così privo del senso del limite da pensare che si possa andare oltre questa votazione”.

Le preoccupazioni per il Pd
Sul Pd Chiamparino invita alla riflessione e avverte: “Di questo passo del Pd e della politica italiana non resterà molto” . “Ci sono segni piuttosto evidenti di implosione e qui mi fermo.
Chiunque abbia a cuore le sorti del Pd ha il dovere di essere non preoccupato ma spaventato. La giornata di ieri ha reso evidente che il metodo della convergenza con Berlusconi non può proseguire pena l’azzeramento del partito. Perseverare sarebbe diabolico e autolesionista”.

Avanti tutta con Amato o Prodi

Bisogna avere il coraggio di ammettere l’errore e immaginare candidature diverse. Sono convinto che il presidente della Repubblica debba essere in primo luogo una figura di profilo internazionale, conosciuta e rispettata all’estero. Come Romano Prodi, in primis, e Giuliano Amato, due persone che rispondono entrambi a questo requisito fondamentale”.

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