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Il Pd ora si divida in due: Renzi con Monti e Barca con D’Alema

La bocciatura dei fondatori del Pd, Marini e Prodi, da parte dei loro stessi “sostenitori”, segna la fine ingloriosa di un partito mai nato davvero.

Difficile immaginare che D’Alema o Amato o un altro candidato espresso dal Pd possa uscire dal gioco al massacro delle faide interne.

Il Pd è morto, ora si tratta di evitare che il cadavere porti a fondo il Paese. Che fare dunque?

Occorre in primo luogo “mettere in sicurezza” il Quirinale con l’elezione di un candidato super partes non di partito come la Cancellieri.

E poi il Pd dovrebbe serenamente dividersi nelle due componenti più rilevanti: quella centro-riformista rappresentata da Renzi, che potrebbe aggregare i montiani, e quella di sinistra (postcomunista, socialista o socialdemocratica, chiamatela come volete) rappresentata da D’Alema-Barca alla quale potrebbe legittimamente aggregarsi Vendola.

La componente centro-riformista può aspirare a contendere la rappresentanza dei moderati a Berlusconi e con le posizioni anti-Casta di Renzi potrebbe fare concorrenza ai grillini.

Quella socialista può fare concorrenza ai Cinquestelle da sinistra. E forse faremmo tutti un passo avanti verso la normalità politica.

Paolo Mazzanti

direttore di Tm News

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