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Nasa, la nuova frontiera americana è nello spazio

Pubblichiamo un articolo del dossier “ Imprese italiane, Donne arabe, Contractors, Nasa” di Affari internazionali

Il prossimo balzo dell’umanità nell’esplorazione spaziale potrebbe essere un piccolo salto su un asteroide. La Casa Bianca ha autorizzato, nella proposta di bilancio per l’anno fiscale 2014, uno stanziamento di 105 milioni di dollari per l’agenzia spaziale Nasa, affinché avvii lo studio di fattibilità di un’astronave senza pilota che catturi un asteroide e lo posizioni successivamente in orbita attorno alla Luna. Poi, dal 2025, sarà raggiunto da astronauti.

Luna o Marte Fantascienza? Al Congresso alcuni si stanno mostrando a favore come il Senatore Democratico Bill Nelson, principale sostenitore del progetto. A livello tecnico la missione sembra fattibile, anche se la difficoltà maggiore sta nel catturare l’asteroide e trascinarlo in orbita lunare, operazione mai eseguita prima. Secondo i piani l’asteroide non deve superare i 20 o 30 piedi (circa 6 o 9 metri).

Dopo averlo raggiunto, l’astronave robotica lo cattura dentro un sacco per poi fare rotta per la Luna. Successivamente, una capsula spaziale con equipaggio a bordo può intercettarlo in orbita lunare. Questo annuncio clamoroso deve essere preso con cautela. In passato vari presidenti degli Stati Uniti hanno proposto dei programmi spaziali rivoluzionari, che tuttavia poi non sono riusciti a concretizzarsi.

Il programma spaziale americano di volo umano si trova nel limbo da qualche anno. Nel gennaio 2004, il presidente Bush ha annunciato il ritorno sulla Luna con il nuovo programma Constellation. La Nasa ha iniziato a lavorare sulla nuova capsula, sul razzo lanciatore e sul nuovo modulo lunare.

In seguito al test del razzo Ares-I nel 2010, l’amministrazione Obama ha cancellato il progetto. Dopo numerosi dibattiti e polemiche, la Nasa è riuscita a salvare almeno la nuova capsula, che è stata ribattezzata Multi-Purpose Crew Vehicle (Mpcv-veicolo multiruolo con equipaggio). Dalla chiusura del programma Space Shuttle, nel luglio del 2011, gli Stati Uniti non hanno più capacità autonoma di mandare uomini nello spazio. Il programma spaziale della Nasa per il volo con equipaggio poggia, attualmente, su due pilastri: il Mpcv Orion e il nuovo lanciatore Space Launch System (Slds), ancora allo stato di sviluppo. Il primo volo di prova della capsula senza equipaggio è previsto per la fine del 2014, mentre il primo lancio dello Sls è programmato per il 2017. La prima capsula Orion con equipaggio lanciata dallo Sls non partirà prima del 2020. Scadenze molto vaghe e dilazionate nel tempo, dove una nuova variante come la missione di cattura dell’asteroide aggiunge un ulteriore fattore di incertezza. Inoltre, lo scopo del binomio Mpcv-Sls non è ancora chiaro: non si sa se servirà per tornare sulla Luna, raggiungere Marte, intercettare un asteroide o tutti e tre questi obiettivi. Ristrettezze Lo storico programma di volo umano della Nasa era strutturato con scadenze temporali ben più ristrette. Il primo lancio con equipaggio del programma Mercury avvenne nel 1961, l’ultimo nel 1963.

La prima capsula Gemini con astronauti a bordo andò in orbita nel 1965, l’ultima nel novembre 1966. Il primo volo con equipaggio del programma lunare Apollo, previsto per febbraio 1967, fu rinviato all’ottobre 1968. L’anno successivo, l’uomo camminò sulla Luna. Il programma si chiuse con la missione Apollo 17 nel 1972 e nel 1973 venne messo in orbita il laboratorio spaziale Skylab. Lo Space Shuttle, un programma particolarmente innovativo avviato nel 1972, decollò nell’aprile del 1981. Oggi, la capsula Orion beneficia di tutte le esperienze progettuali e di assemblaggio della capsula Apollo. Si tratta dunque di attingere a un patrimonio tecnico disponibile, un fattore di semplificazione e velocizzazione nei confronti dei programmi precedenti. Catturare un asteroide, tuttavia, non è un problema solo tecnico. Storicamente la Nasa, ha dimostrato di essere in grado di portare a compimento missioni dai più ritenute impossibili: una su tutte lo sbarco sulla Luna a meno di dieci anni dal famoso annuncio del presidente Kennedy. Nel contesto della Guerra Fredda però, l’agenzia poteva contare su un ineccepibile sostengo politico e finanziario. I tempi sono cambiati e non c’è più quella storica motivazione verso gli investimenti sullo spazio.

L’amministrazione Obama non ha brillato né per lungimiranza né per chiarezza nelle sue decisioni di politica spaziale. Sembrerebbe che, ponendo lunghe scadenze e obiettivi non ben definiti, ci sia l’intenzione di prendere tempo in mancanza di una visione certa per il programma spaziale con equipaggio. L’acronimo “Mp – multi purpose” della nuova capsula pare confermare questa vaghezza. La notizia di questo nuovo ambizioso progetto a lungo termine fa sensazione, ma non sembra poggiare su basi troppo solide, visto che mancano ancora alcuni pezzi fondamentali per realizzarlo, come il veicolo Orion o lo Sls. L’Agenzia spaziale europea ha firmato un accordo con la Nasa per la fornitura del modulo di servizio per il secondo lancio senza equipaggio della capsula Orion previsto per il 2017. L’Unione europea deve quindi monitorare con grande accuratezza questa nuova evoluzione del programma spaziale americano per il volo umano, per non ritrovarsi in collaborazioni problematiche, dove agli alti costi sostenuti inizialmente possono fare seguito scarsi benefici.

Emiliano Battisti è assistente alla ricerca dell’area sicurezza e difesa dello Iai.

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