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Bot e Svizzera per sciogliere il nodo Imu. La ricetta di Polillo

Il premier incaricato Enrico Letta dovrà far bene i suoi conti, politici ed economici, nella strada verso Palazzo Chigi. Facendo attenzione ai paletti posti dal Pdl di Silvio Berlusconi, specialmente su abolizione e restituzione dell’Imu, grido di battaglia e promessa chiave della campagna elettorale del Cavaliere. Come? Pagando con titoli di Stato. La proposta “non è uno scherzo”, come sottolinea in una conversazione con Formiche.net il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo.

Il ricorso ai Bot come possibile misura transitoria

“Sul’Imu – spiega Polillo – si sta giocando una partita politica che prescinde dal problema. Il ricorso ai Bot è una possibile misura transitoria, a condizione che a fine anno si arrivi ad una copertura finanziaria effettiva, che varierà in base all’eventualità che l’Imu sia eliminata o ridotta”.

Le possibili coperture derivanti dall’accordo con la Svizzera

Le risorse per la copertura? “Potrebbero derivare dall’accordo sui capitali con la Svizzera, previsto per fine anno, che si basa su due capitoli. Il primo riguarda il pregresso dei capitali in Svizzera non scudati per cui si cercherà di avere una sanatoria una tantum. Il secondo prevede invece la tassazione dei redditi su quei capitali che potranno poi rimanere in Svizzera. Nel primo caso sarebbe possibile la restituzione dell’Imu del 2012, nel secondo si potrebbe coprire la tassa nei prossimi anni. Si tratta quindi di un disegno razionale. Nonostante le difficoltà della sua realizzazione, sono proprio gli svizzeri ad accelerare sui tempi, sono loro a voler uscire dalla lista grigia. Abbiamo ancora sette o otto mesi per concludere l’accordo”.

Le possibilità di raggiungere l’accordo

Le possibilità di trovare un’intesa con la Svizzera ci sarebbero. “Prima c’erano ostacoli di carattere internazionale. Era stata la Germania ad aprire una trattativa poi criticata dalla Commissione europea perché Berlino s’era mossa al di fuori del contesto europeo. Ma il via libera di Bruxelles infine è arrivato. E anche la Francia aveva cominciato una trattativa con la Svizzera, a cui ha poi rinunciato per l’incompatibilità con il suo sistema di tassazione sui grandi capitali”.

Il cambiamento del panorama economico internazionale

Ma quali sono le prospettive economiche per il governo Letta in fieri? E in quale contesto internazionale si muoverà? “Il panorama internazionale sta cambiando, e si tratta di un buon viatico – sottolinea il sottosegretario all’Economia -. Dopo tanti errori fatti dalla politica monetaria per colpa della Germania, c’è ora una minore rigidità che consentirà alle banche un allentamento della condizione di credit crunch”.

L’austerità tedesca isolata

D’altra parte, la reazione del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble al presidente della Commissione europea Manuel Barroso che aveva parlato dei limiti dell’austerità, dimostra come questo eccesso di austerità lasci “la Germania isolata. Le critiche del Fondo monetario internazionale e degli Usa sono di fatto rivolte alla Germania, che ha capito di aver tirato troppo la cinghia. La Germania comunque resta un’isola. Se noi sommiamo la cassa integrazione guadagni alla disoccupazione tocchiamo una soglia del 25%. La disoccupazione tedesca? Al 5%, di fatto non esiste”, conclude Polillo.

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