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L’appello di Papa Francesco a Bagnasco per una Chiesa non burocratica

“La Chiesa è un organismo vivo, vivente, e non un’organizzazione burocratica, a cui a volte qualcuno vorrebbe ridurla”. E’ questo il messaggio che Papa Francesco ha comunicato ieri al Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel loro primo incontro dopo il Conclave.

“Sua Santità ha condiviso la necessità di avere strutture agili evitando sprechi e dispendi di risorse; mi ha raccomandato esplicitamente di non moltiplicare organismi, che alla fine appesantiscono inutilmente”, ha commentato il Cardinale.

Lo sguardo si è posato sulla prossima Assemblea Generale della CEI, in programma dal 20 al 24 maggio: “Il Papa mi ha confermato il suo intervento – assicura il Cardinale – ci siamo quindi confrontati sui punti della prolusione che aprirà l’assise annuale dei Vescovi: li ha condivisi, confermando anche la prassi del confronto diretto con lui sui temi di fondo. In particolare, mi ha invitato a insistere sul fatto che la Chiesa è un organismo vivo, vivente, e non un’organizzazione burocratica, a cui a volte qualcuno vorrebbe ridurla”.

Più in generale, “ho respirato una profonda sintonia, unita a una grande capacità di ascolto e di attenzione da parte del Papa”, dice una nota pubblicata sul sito della Cei.

Sul tavolo dell’incontro con il Papa, afferma Bagnasco, il metodo di lavoro della Cei: “Sua Santità ha apprezzato la programmazione decennale che ci siamo dati nel dopo-Concilio – continua il Cardinale – quindi le tematiche individuate e approfondite a partire da un documento, come pure la scansione dei Convegni Ecclesiali Nazionali a metà di ogni decennio”.

Tra gli altri argomenti del colloquio, aspetti relativi alla vita della Chiesa in Italia, il suo impegno per la tutela e la promozione dei valori non negoziabili, il rapporto con l`opinione pubblica. “Il Papa ha colto molto bene la ricchezza di attenzione che ci viene riconosciuta dai media – racconta il Cardinale Presidente -: siamo una Chiesa costantemente sotto i riflettori, a testimonianza di una presenza qualificata sul territorio, che a volte arriva persino a essere mal tollerata”.

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