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Balduzzi lo smemorato: attenti al cuore ma niente cardiologo

Prima di andarsene, di concerto con il suo collega allo Sport, Piero Gnudi, il Ministro della Salute dell’ex-governo ‘tecnoratico’ del prof. Mario Monti, il giurista ed ordinario di Diritto Costituzionale all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, Renato Balduzzi, ha predisposto il decreto sull’obbligo dei defibrillatori e sui certificati medici per le attivita’ sportive. Iniziativa certamente encomiabile diretta alla prevenzione della ‘morte cardiaca improvvisa’, evento cui si assiste, impotenti, soprattutto sui campi di calcio o di altre competizioni sportive – come e’ successo, un anno fa, al pallavolista Vigor Bovolenta ed al calciatore Piermario Morosini – a livello professionistico, dilettantistico e amatoriale. All’ex-ministro ‘tecnocratico’ e’ mancata  un’informazione fondamentale: la prevenzione della ‘morte cardiaca improvvisa’ necessita, in primis, della figura professionale corrispondente, il cardiologo e poi degli strumenti adeguati. Un piccolo ma decisivo dettaglio che e’ sfuggito all’ex-ministro: in linea con lo spirito del governo Monti che non ha affatto brillato quanto a ‘considerazione’ delle persone, della loro qualita’ e condizioni di vita. “La morte cardiaca improvvisa e’ un evento frequente al quale si puo’ porre rimedio con la prevenzione: con un elettrocardiogramma ed un esame mirato quando occorre si possono evitare epiloghi drammatici. Non basta dire, come fa l’ex-Ministro, attenzione al cuore ma il cardiologo e’ superfluo!”, afferma il prof. Francesco Fedele, direttore del Dipartimento di Cardiologia della ‘Sapienza’ di Roma ed autore del libro ‘Il cuore dei giovani’ (ed. L’Asino d’oro, Roma, 2013) che si avvale del contributo del Capitano della Roma, Francesco Totti: “[…] sono orgoglioso di essere il tesimonial di iniziative rivolte non solo ‘al core de Roma’, ma anche al cuore di tutti voi”, ed e’ diretto ad avvicinare i giovani alla prevenzione cardiovascolare e primo di tutto ad una corretta informazione. “Per prevenire questi eventi drammatici – prosegue Fedele – i Ministri uscenti della Salute, Balduzzi e dello Sport Gnudi hanno predisposto il decreto ministeriale che introduce finalmente l’obbligo dei defibrillatori in tutte le societa’ sportive e la necessita’, anche per l’attivita’ sportiva non agonistica, di un’idonea certificazione medica annuale, comprendente l’esecuzione di un elettrocardiogramma e la misurazione della pressione arteriosa. La firma di tale decreto rappresenta il punto di arrivo di anni di discussioni sulla necessita’ di estendere la prevenzione primaria anche nell’attivita’ sportiva non agonistica”. Negli ultimi due anni, l’autore de ‘Il cuore dei giovani’ con la sua equipe della ‘Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus’, ha condotto uno screening elettrocardiografico su piu’ di 4mila studenti di alcune scuole aecondarie di secondo grado del Lazio, Toscana, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Piemonte, Sicilia e Calabria da cui e’ emerso che il 19% presenta alterazioni elettrocardiografiche meritevoli di approfondimento diagnostico. Anche i dati anamnestici sono degni della massima attenzione: circa il 13% dei ragazzi presenta familiarita’ per malattie cardiovascolari, il 18% una abitudine tabagica, l’11% fa abuso di alcol e pratica il binge drinking, ed il 6% dichiara di far uso di sostanze stupefacenti. Oltre al ‘cuore dei giovani’, la Fondazione si preoccupa anche del cuore di tutta la popolazione organizzando eventi finalizzati a promuovere la prevenzione in tutte le fasce di eta’. “Nel decreto e’ specificato che tale controllo periodico – aggiunge Fedele – puo’ esser eseguito dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta o dallo specialista in medicina dello sport, ma non viene mai menzionato il cardiologo. Tale decisione rappresenta un ‘non senso’, in quanto nella normativa viene inserita la tecnologia – l’elettrocardiogramma – ma non sono inserite le competenze, cioe’ lo specialista cardiologo, che rappresenta la figura professionale maggiormente in grado di dare un’interpretazione all’elettrocardiogramma e di contestualizzarlo nel quadro clinico del paziente. A voler essere provocatori – chiosa il docente – l’elettrocardiogramma eseguito senza le competenze necessarie rappresenta il ritorno al vecchio certificato di sana e robusta costituzione che veniva spesso redatto in assenza di una visita realmente effettuata dal medico”. Dimenticanza o altro? “La mia non vuole essere una difesa sindacale della categoria dei cardiologi – ammonisce il docente – ma e’ un’attenta e circostanziata analisi critica del decreto Balduzzi, che ne rivela una grandissima contraddizione: attenzione al cuore, ma il cardiologo e’ superfluo!”. Ora spettera’ alla new entry al Ministero della Salute del ‘governo larghe intese’ di Enrico Letta, la ‘pidiellina’ Beatrice Lorenzin, quinta donna a ricoprire l’incarico dopo Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco. Che ne sara’ della sanita’? Per ora il tema salute degli italiani e’ fermo a quel che disse l’ex Premier Monti in sintonia con il ‘pilota automatico’ di Francoforte: “la sanita’ pubblica [l’Welfare State] e’ sul baratro”, a conferma di quanto noi ‘cittadini-pazienti’, obbligati ad aver pazienza come ci ha prescritto il prof. Toto’ “Lei e’ un paziente che non ha pazienza”, sappiamo  gia’ da un pezzo. “Ma il servizio sanitario nazionale va difeso: si rivedano la sua struttura ed organizzazione, ma la sanita’, la salute delle persone sono un bene universale, il piu’ prezioso e dev’essere garantito a tutti – conclude Fedele – E’ inaccettabile una sanita’ solo per ricchi: inefficienze e disfunzioni ci sono, non le nego, allora si studi e si progetti un nuovo modello di organizzazione invece di procedere per slogan, come ‘tagli’, o ‘chi piu’ ha, piu’ deve pagare’, che sottintendono lo smantellamento del pubblico, che e’ stata ed e’ una conquista di civilta’”.
 

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