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Mps e Intesa Sanpaolo sotto la lente di Citigroup

Due mesi dopo il voto, l’Italia ha finalmente un governo di larga coalizione guidato da Enrico Letta, politico ma con alcuni membri tecnici, come il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di Bankitalia. Uno scenario che, secondo un report Citigroup, dovrebbe evitare nuove elezioni almeno nei prossimi mesi. Ma qual è il rating della banca sui gruppi del credito italiani? La lente di Citi si concentra essenzialmente su Intesa Sanpaolo e Mps.

Riforme e durata del governo Letta

I prezzi delle azioni delle banche, sottolinea il centro studi dell’istituto americano, sono strettamente legati alla percezione del rischio sovrano, cioè alle oscillazioni dello spread, e alla profittabilità degli istituti stessi. Gli effetti positivi degli sviluppi politici sembrano essersi riflessi anche sulle azioni bancarie, ma i rischi più forti restano legati all’implementazione delle riforme strutturali e alla longevità del governo Letta.

L’esposizione ai titoli di Stato italiani

Sulla profittabilità, “ci aspettiamo ulteriori pressioni sia sugli interessi attivi netti (Net interest income, Nii)  che sulla qualità degli asset”, spiegano gli analisti di Citi. Ma gli interessi netti attivi saranno influenzati anche dal contributo del portafoglio di titoli sovrani, il 10% degli asset totali delle banche del Paese. Quest’esposizione è aumentata velocemente negli ultimi trimestri, sostenendo quindi i Nii. La durata media degli asset acquistati è a breve periodo (nell’ambito delle previsioni del pogramma Ltro della Bce), tranne per Mps, che detiene titoli a scadenza più lunga.

Niente rimborso dei prestiti Ltro nel 2013

E il rimborso dei prestiti Ltro della Bce di Mario Draghi? “Non ci aspettiamo che le banche italiane riescano a rimborsare i prestiti Ltro quest’anno, anche se la liquidità resta solida, dato il beneficio apportato al Nii dallo scambio di bond, il beneficio marginale al Nii può essere inferiore a causa del reinvestimento dei profitti. Quindi, le possibilità del rimborso dei fondi Ltro dall’Italia sono davvero limitate.

No aumenti di volume dei crediti alle imprese

La crescita delle attività di credito delle banche italiane è stata negativa nel 2012 sia nel breve che nel lungo termine. I nuovi volumi sono limitati, e le banche stanno attuando scelte più caute nelle politiche di prestito (a causa delle implicazioni sul capitale e sulla qualità degli asset). La debolezza dei dati sui prestiti dipende dalle azioni delle banche e dalla scarsa domanda da parte delle imprese. “Ci aspettiamo una contrazione media dei prestiti dell’1%, con Intesa che mostra un calo più limitato rispetto agli altri gruppi”, si legge.

Buy & Sell

Ma ecco il giudizio sui singoli gruppi italiani. “Non abbiamo banche con rating Buy (per cui è consigliabile l’acquisto dei titoli) e invece raccomandiamo la vendita di titoli Intesa Sanpaolo e Mps”.

Il rating di Intesa Sanpaolo

“Il nostro ratig sui titoli Intesa Sanpaolo è ‘alto rischio'”. Tra i rischi potenziali per le azioni che possono prevenire il raggiungimento del target di Citi sul prezzo ci sono: il cambio dei tassi della Bce, un andamento dell’economia italiana migliore del previsto, un deterioramento più lento del previsto della qualità degli asset, un miglioramento delle condizioni di liquidità, e un forte taglio dei costi.

Il giudizio su Mps

“Abbiamo un rating ‘alto rischio’ sulle azioni di Mps. Tra i rischi maggiori che “potrebbero causare una deviazione dei titoli Mps dal nostro target, le variabili chiave sono la qualità del credito, la sensibilità dei margini sugli interessi attivi ai tassi, e i tassi di mercato e i volumi”. Le attività di Mps sono concentrate in Italia, così la profittabilità può essere influenzata dal deterioramento delle condizioni economiche del Paese. “Se l’impatto di uno di questi fattori dovesse risultare negativo rispetto a quanto da noi previsto, le azioni difficilmente raggiungerebbero i nostri target. Comunque, se una di queste variabili avesse meno conseguenze di quanto da noi previsto, allora le azioni potrebbero materialmente superare le nostre stime”, conclude il report.

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